SIRMIONE (BS), S. Martino

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Sirmione
C.A.P. 25019
Indirizzo/Località
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 45.493726
Longitudine 10.607791
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

In un atto del 13 giugno 765, Cunimondo, gasindio della regina Ansa, dona beni alle due chiese di San Martino e San Vito, ubicate in castro Sermione, pro animae meae remedio vel pro luminaribus meis con la clausola che tali beni deveniant ad iure monasterii domni Salvatoris, cui pertinent predictae ecclesiae (CDL, II, 188). Nel 765 erano dunque dipendenti dal monasteriolo sirmionese, da poco fondato da Ansa, che sarebbe poi passato nel 772 alle dipendenze dell’omonimo monastero bresciano di San Salvatore (CDL, III, 44), tra le cui proprietà la chiesa di San Martino compare nella bolla di papa Pasquale II del 1106 (Kehr, VI, p. 38), ma non è più ricordata nei successivi diplomi di conferma. In una carta di Santa Giulia (senza data, ma probabilmente del XII secolo: ASMI, Pergamene 87), una proprietà di 207 tavole (ca. 6.700 mq), ubicata presso la chiesa di San Salvatore e composta da casae, sedimina e orti, un’area dunque di abitato, confinava con il lago (ad est), il murum civitatis (ad ovest), la chiesa di Santa Maria (a sud) e la chiesa di San Martino fino ad puteum bonum (a nord).

Bibliografia

M. BOLLA, Le necropoli, in E. ROFFIA (a cura di), Sirmione in età antica. Il territorio del comune dalla preistoria al medioevo, Milano 2018, pp. 310-333.

G.P. BROGIOLO, Nuove storie di Sirmione raccontate dall’archeologia, in E. ROFFIA (a cura di), Sirmione in età antica. Il territorio del comune dalla preistoria al medioevo, Milano 2018, pp. 299-313.

CLD = Codice Diplomatico Longobardo, a cura di L. SCHIAPARELLI, Roma 1933 (Fonti per la Storia d'Italia, 63).

P. GUERRINI, Sirmione: appunti critici e documenti per la sua storia, Brescia 1957.

P.F. KEHR, Italia pontificia sive repertorium privilegiorum et litterarum a romanis pontificibus ante annum MCLXXXXVIII Italiae ecclesiis, monasteriis, civitatibus singulisque personis concessorum iubente Regia Societate Gottingensi congessit Paulus Fridolinus Kehr, VI, Berolini 1913, p. 38.

Conservazione

Scomparsa

Intitolazione storica

S. Martino



Contesto Insediativo

Strutture precedenti

Gli scavi davanti alle ex scuole elementari (ora un lussuoso condominio) ne hanno anzitutto documentato un occasionale utilizzo, nel IV-V secolo, come cava di sabbia (con grandi buche, riempite poi con rifiuti). Successivo è un muro, ricostruito tre volte, la cui fase più antica ha, come termine ante quem, il riempimento di una buca con materiali di VII secolo. Delimitava una proprietà, al cui interno sono stati messi in luce tre raggruppamenti di buche di palo, riferibili ad altrettante capanne databili tra VI e VII secolo, e un’area cimiteriale di circa 90 (Bolla 2018).


Funzione

Funzione dell'edificio

Non specificata


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Dalla lettura delle fonti si desume che S. Martino si trovasse nell’area delle ex scuole elementari, appena a sud della chiesa di S. Salvatore (Brogiolo 2018). Va dunque rigettata l’identificazione, proposta di Paolo Guerrini (1957, p. 84), con la chiesa plebana che avrebbe cambiato cambiato il titolo in S. Maria Maggiore. Nel 1930, durante la costruzione delle scuole elementari venne trovata una tomba monolitica ricavata in un miliario di Costantino lungo m 2,63 e scavato internamente per una larghezza di 60 cm. Sono anche state rinvenute 90 sepolture nell’area antistante la chiesa e sono riferibili a tre differenti orientamenti e cronologie. E' presumibile che almeno la prima fase, all’incirca E-W e senza corredi, sia coeva alle capanne che sarebbero precedenti all'edificio di culto; anche la seconda, orientata N-W, è senza corredo (salvo un coltellino), mentre la terza, con piccoli oggetti bassomedievali, torna all’orientamento iniziale.

Articolazione in sequenze

Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

Età altomedievale (negli anni '60 dell'VIII secolo era nella disponibilità della regina Ansa). EmptyData.png EmptyData.png


Altre Informazioni

Osservazioni

La chiesa di S. Martino, le capanne e le sepolture erano probabilmente pertinenti ad una proprietà, chiusa da un muro, che comprendeva, in origine, anche l’attigua area occupata poi dal monastero di S. Salvatore, dal momento che non vi era una chiara distinzione. Vi vivevano, in capanne, persone di basso rango sepolte, senza corredo, accanto alle case mentre presso la chiesa venne probabilmente sepolto, in sarcofago, un personaggio di più alto livello. Negli anni ’60 dell’VIII secolo, quest’area era nella disponibilità della regina Ansa. Che fosse di origine fiscale, lo conferma, nel 774, la donazione di Carlo Magno al monastero di Tours: non solo quest’area ma l’intera isola in publico et ad palatium visum est pertinuisse et in antea intro fisco nostro ceciderit (DDKI, n. 81). EmptyData.png


Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/01/28
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Gian Pietro Brogiolo
Stato di avanzamento della scheda 4. Scheda non Verificata
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