SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BO), San Giovanni Battista

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Emilia Romagna
Provincia Bologna
Comune San Giovanni in Persiceto
C.A.P. 40017
Indirizzo/Località P.za del Popolo 22
Toponimo Persiceto
Proprietario Arcidiocesi di Bologna
Vincoli Vincoli della Soprintendenza dei Beni Architettonici e paesaggistici della città metropolitana di Bologna e delle provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 44.63848
Longitudine 11.18772
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

La prima notizia certa dell'esistenza della Pieve di San Giovanni risale all'anno 936. Tuttavia se si vuol prestar fede al Breviarum di Giovanni Preposito di Montecassino, scritto intorno all'899, che nomina la pieve di San Giovanni si potrebbe risalire almeno all'ultima parte del secolo precedente. Codice diplomatico longobardo, a cura di C. Brühl, III, 1, Roma 1973 (Fonti per la Storia d'Italia, 64), pp. 115-117, n. LXXXVI. G. TIRABOSCHI, Storia dell'augusta badia di San Silvestro a Nonantola, Modena 1784-1785, I, nota B. pp. 447-448. M. FANTI, Ville, castelli e chiese bolognesi da un libro di disegni del Cinquecento, Bologna 1967, n. 16.

Fonti archeologiche

Sondaggi effettuati nel settore tra il palazzo comunale e la chiesa moderna che hanno raggiunto una profondità di m. - 2,80 dal piano stradale hanno individuato quattro diversi livelli di frequentazione corrispondenti a diverse fasi cronologiche: strato romano (II a.C. - I d. C.) e in relazione all'edificio di culto una fase altomedievale e una romanica. Al contempo si è anche individuata un'area cimiteriale adiacente. Il livello di fase altomedievale è rappresentato da uno strato di terreno di circa 50 cm sul quale si impostavano almeno tre tombe "alla cappuccina" e/o in cassa laterizia poste entro l'area cimiteriale della pieve al di sotto del pavimento. (MENGOLI, PANCALDI, 1997, pp. 155-156.)

Bibliografia

G. RAMBELLI, Cenno storico della città di San Giovanni in Persiceto, Bologna 1857. G. FORNI, Persiceto e San Giovanni in Persiceto (dalle origini a tutto il secolo XIX). Storia di un comune rurale, Bologna 1921, pp. 1 e ss. e pp. 52 e ss. M. GANDINI, M. ZAMBONELLI, San Giovanni in Persiceto nella bibliografia e nell'iconografia, in "Il Carrobbio", I, 1975, pp. 175 e ss. P. PORTA, Tre frammenti scultorei della Collegiata di San Giovanni in Persiceto, in "Il Carrobbio", VIII, 1982, pp. 277-282. D. MENGOLI, P. PANCALDI, S. Giovanni in Persiceto, Piazza del Popolo, in Archeologia dell'Emilia Romagna, 1/2 1997, pp. 155-156. P. PORTA, Architettura, arte e apparati liturgici, in Le pievi medievali bolognesi (sec. VIII-XV) . Storia e arte, a cura di L. PAOLINI, Rastignano (BO), 2009, pp. 136-139. P. FOSCHI San Giovanni Battista di San Giovanni in Persiceto, in Le pievi medievali bolognesi (sec. VIII-XV) . Storia e arte, a cura di L. PAOLINI, Rastignano (BO), 2009, pp. 229-238.

Documentazione grafica e fotografica

Disegno del 1578 della Collegiata di San Giovanni (FANTI 1967, n. 16).

Conservazione

La chiesa attuale è stata ricostruita nel 1671, di poco spostata rispetto la fabbrica precedente.

Intitolazione attuale

San Giovanni Battista.

Intitolazione storica

San Giovanni.

Diocesi attuale

Arcidiocesi di Bologna.

Diocesi storica

Probabilmente diocesi di Modena.


Contesto Insediativo

Descrizione

La chiesa sorge all'incirca nell'area dell'attuale piazza del Popolo, come hanno confermato i sondaggi effettuati nel settore tra il palazzo comunale e la chiesa moderna (MENGOLI, PANCALDI, 1997, pp. 155-156).

Strutture precedenti

Poiché l'edificio precedente l'attuale fu demolito nel 1672 non abbiamo altre notizie di carattere architettonico se non dal disegno della chiesa del 1578, quindi prima della distruzione, in cui l'edificio conserva ancora caratteristiche strutturali di età medievale. Gli antichi cronisti legano la costruzione della prima chiesa ora all'intervento del primo vescovo di Bologna, Zama (270 circa), ora a Matilde di Canossa che avrebbe promosso l'erezione di una nuova chiesa fornita anche di un'altra chiesa sotterranea chiamata "la Confessione" dove i persicetani avrebbero celebrato solenni onoranze funebri alla morte della committente, il 24 luglio 1115 (FORNI 1921).

Abitato contemporaneo

Non c'è documentazione al riguardo.


Funzione

Funzione dell'edificio

Chiesa parrocchiale.


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Un'idea generale dell'aspetto precedente alla distruzione del 1672 l'abbiamo nel citato disegno del 1578 che restituisce una chiesa importante a schema basilicale a tre navate con archetti pensili sotto la gronda del tetto di facciata e delle pareti laterali, facciata tripartita da lesene che palesa la suddivisione interna. Al centro della nave centrale si apre un portale con lunetta e più in alto un grande loculo. Due altissime semicolonne o paraste che raggiungono il tetto a timpano, simili a quelle in facciata dell'abbaziale di Nonantola, la separano dalle laterali ognuna bipartita da lesene minori e archetti ciechi e illuminata da piccole monofore. Su un secondo portale di dimensioni minori si apriva sul perimetrale minore verosimilmente meridionale. Il disegno mostra anche un piccolo campanile "a vela" che forse si innalzava all'estremità orientale della navata Nord. Sul lato Sud si innalza un'imponente torre campanaria quadrata parzialmente diroccata a sezioni suddivise da fasce marcapiano con lesene e archetti pensili che, restaurata, si conserva tutt'ora. L'accenno del Forni alla chiesa sotterranea si riferisce verosimilmente a una cripta "a oratorio".

Articolazione in sequenze

ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI

Lista degli oggetti

In un ambiente di collegamento tra l'attuale Collegiata e la sagrestia, entrando da p.za Garibaldi, sono murati tre rilievi frammentari di modeste dimensioni e di ignota provenienza che possono essere messi in relazione con l'arredo architettonico e decorativo della pieve romanica. Due di tipo geometrico vegetale, l'altro con due figure di volatili, forse colombe, che si abbeverano a un cantaro (PORTA 1982; PORTA 2009, pp, 137-139, fig. 34-36).


Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

Sicuramente si tratta di una pieve molto antica che ha subito un rifacimento se non in età matildica sicuramente in età medievale. EmptyData.png

Confronti

Abbazia di Nonantola (Modena) e pieve dei Santi Maria e Biagio di Sala Bolognese (Bologna).


Altre Informazioni

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Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/09/28
Autore scheda informatica Paola Porta Scheda Personale
Autore scheda cartacea Arianna Gaspari
Stato di avanzamento della scheda 1. In corso di compilazione
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:1. Affidabile}}