CAGLIARI, Monastero di S. Lorenzo

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Sardegna
Provincia Cagliari
Comune Cagliari
C.A.P. 09100
Indirizzo/Località Non individuata. Il testo epigrafico che menziona il monastero di cui era badessa Redempta fu rinvenuta nel quartiere di Villanova tra le vie Ozieri, Macomer e Tempio. Bonello Lai (1991) propone un’ubicazione presso la chiesa di San Mauro (XVII secolo), quindi nel suburbio orientale della città.
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 39°13'16.9"
Longitudine 9°7'7.6"
Altitudine <tag property="Topographie[altitude]" value="46 m slm">46 m slm</tag>


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

Epigrafe mutila databile al VI secolo (Corda 1999, nota 21, pp. 98-99, CAR 067) rinvenuta tra le vie Ozieri, Macomer e Tempio.

Marmo bianco (cm 26,5 x 38 x 4). Una croce introduce e un’altra con lettere apocalittiche, affiancata da un tralcio a girali, desinente con grappolo d’uva, conclude l’iscrizione funeraria cristiana, dedicata alla memoria di Redemta, badessa del monastero di San Lorenzo.

HIC IACET REDEMPTA B(onae) M(emoriae) / ABB(atissa) MONAST(erii) S(an)C(t)I LAURE(nti quae vi) / XIT ANNIS PLVS MIN(us) LX REQ(uievit) / IN PACE SVB DI(e) PR(i)DI(e) KALEND(as Ianu)/ARIAS INDI(ctione) XII.

Bibliografia

Bonello Lai, M. 1991, Una Abbatissa Monasterii Sancti Laurentii in una nuova iscrizione paleocristiana venuta alla luce a Cagliari, in Mastino, A. ed. 1991, L’Africa romana. Atti dell’VIII convegno di studio (Cagliari, 14-16 dicembre 1990). Sassari, pp. pp. 1053-1061.

Corda, A. 1999, Le iscrizioni cristiane della Sardegna anteriori al VII secolo (Studi di antichità cristiana, LV). Città del Vaticano, pp. 57-58.

Coroneo, R. 2011, Arte in Sardegna dal IV alla metà dell’XI secolo. Cagliari: AV.

Martorelli, R. 2006, Gregorio Magno e il fenomeno monastico a Cagliari agli esordi del VII secolo, in Per longa maris intervalla. Gregorio Magno e l’Occidente mediterraneo fra tardoantico e altomedioevo. Atti del Convegno Internazionale (Cagliari, 17-18 dicembre 2004), Cagliari, pp. 125-158.

Martorelli, R. 2007, Committenza e ubicazione dei monasteri a Cagliari in età medievale, in Pani Ermini, L. ed. 2007, Committenza, scelte insediative e organizzazione patrimoniale nel Medioevo, (De Re monastica – I). Atti del Convegno di Studio (Tergu, 15-17 settembre 2006). Spoleto: CISAM, pp. 281-324.

Mastino, A. 1999, La Sardegna cristiana in età tardoantica, in Mastino, A. & Sotgiu, G. & Spaccapelo, N. edd. 1999, La Sardegna paleocristiana tra Eusebio e Gregorio Magno. Atti del Convegno Nazionale di studi (Cagliari, 10-12 ottobre 1996). Cagliari: Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.

Spanu, P. G. 1998, La Sardegna bizantina tra VI e VII secolo, (Mediterraneo Tardoantico e Medievale. Scavi e Ricerche, 12). Oristano: S’Alvure.

Turtas, R. 1999, Storia della Chiesa in Sardegna dalle origini al Duemila, Roma: Città Nuova.



Diocesi attuale

Arcidiocesi di Cagliari

Diocesi storica

Diocesi di Carales/Caralis con successive varianti fino all’attuale denominazione di “Cagliari”. Il vescovo Quintasius partecipa al concilio di Arles del 314.


Contesto Insediativo

Strutture precedenti

Area extraurbana

Abitato contemporaneo

Centro abitato


Funzione

Funzione dell'edificio

Monastica


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Tra la seconda metà del VI secolo e il VII, durante il pontificato di Gregorio Magno, Cagliari registra una crescita numerica di piccole comunità di religiosi, dislocate sia in ambito urbano che suburbano, sproporzionata se si tiene conto della superficie del centro abitato, che non doveva estendersi per un’area troppo vasta. Si tratta di un monachesimo a conduzione domestica e di committenza privata (Martorelli 2006 e Martorelli 2007).

Ad eccezione del monastero fondato presso la prima basilica di San Saturnino da Fulgenzio, vescovo di Ruspe esiliato a Cagliari, l’unico noto per quest’epoca come struttura indipendente, all’età di Gregorio Magno si può di re esclusiva la dimensione domestica, cioè la ridestinazione funzionale di case private, o di altre strutture, grazie alla munificenza di cittadini devoti e facoltosi. I cenobi nominati nelle opere di Gregorio Magno sono presumibilmente solo quelli coinvolti in vicende che richiedono l’intervento del pontefice. Tanto è vero che, ad esempio, San Saturnino, certamente attivo, non viene mai citato, così come quello di San Lorenzo.

Articolazione in sequenze

Interpretazione

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Informazioni sulla pubblicazione

Data novembre 26, 2015
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Claudio Nonne
Stato di avanzamento della scheda 1. In corso di compilazione
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:-1. Incompleta}}