PADOVA, S. Giustina

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Veneto
Provincia
Comune PADOVA
C.A.P. 35123
Indirizzo/Località Prato della Valle / via G. Ferrari
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 45.396606
Longitudine 11.87927
Altitudine

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Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

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Conservazione

Negli anni 1117-1132, per iniziativa dell’abate Benzone, la basilica fu riedificata in forme romaniche: il nuovo impianto ricalcava parzialmente le strutture della basilica preesistente e ne recuperava alcuni tratti e alcuni elementi architettonici. In corrispondenza del presbiterio venne inoltre ricavata una cripta. Nel corso del XVI secolo la chiesa medievale venne abbattuta e sostituita dall’attuale complesso. La basilica è ancora incompleta, priva del rivestimento lapideo previsto per la facciata. Del complesso originario facevano inoltre il sacello di Santa Maria (ora San Prosdocimo), e il mausoleo detto di Opilione. Fino alla rifabbricazione cinquecentesca il sacello ha mantenuto sostanzialmente l’aspetto originario. I restauri eseguiti dopo il 1564 hanno comportato la demolizione del nartece, l’apertura di una porta nel braccio settentrionale comunicante con l’interno della basilica, la sopraelevazione del piano pavimentale e il rifacimento dell’apparato decorativo (Zovatto 1970, pp. 21, 38 e nota 14). Il mausoleo venne invece distrutto dal terremoto del 3 gennaio 1117, oppure scomparve alla fine del XV secolo, in conseguenza dell’ampliamento della chiesa romanico-gotica.

Intitolazione attuale

Santa Giustina

Intitolazione storica

Santa Giustina

Diocesi attuale

Padova

Diocesi storica

Padova


Contesto Insediativo

Descrizione

Il complesso ecclesiastico sorge nella zona sud-orientale di Prato della Valle.

Strutture precedenti

In età augustea, nell’area di Prato della Valle che corrispondeva al suburbio meridionale della Padova romana, era sorto il teatro. Si trattava di un punto cruciale per i collegamenti viari della città, poiché vi confluivano a SE la via Annia, proveniente da Adria, e a SW la strada Bologna-Este. L’area adiacente, compreso lo spazio in cui sorse il monastero, era invece occupata da necropoli, come testimoniano alcune sepolture alla cappuccina rinvenute, tra il 1944 e il 1953 (Zampieri 2003, pp. 135-139), nel cortile retrostante l’abside dell’oratorio di San Prosdocimo; a queste si sommano i numerosi rinvenimenti di epigrafi funerarie e sarcofagi effettuati in passato e conservati nel Museo Archeologico e all’interno della basilica stessa (Busato 1877), per il quali, tuttavia, mancano informazioni circa il contesto di provenienza e la cronologia. Numerose testimonianze del XV secolo attestano anche ritrovamenti riconducibili a un edificio di grandi dimensioni e sontuosamente decorato, nel quale si è voluta identificare una ricca domus suburbana (Gasparotto 1951) o una basilica cristiana primitiva (Bosio 1986). Si è infine ipotizzato che nell’area prossima al Bacchiglione sorgesse il circo (Bosio 1986).

Abitato contemporaneo

Sorta nel suburbio sud-orientale di Padova, la basilica di Santa Giustina si relazionava alle antiche direttrici viarie di età romana, e alla presenza di monumenti da ridurre in cava di materiali da costruzione. Il vicino teatro romano, lo Zairo, venne infatti progressivamente smantellato in età medievale per costruire la basilica primitiva e quella romanica.


Funzione

Funzione dell'edificio

Basilica

Descrizione

La basilica suburbana di Santa Giustina svolgeva funzione martiriale e cimiteriale, quale sede di sepolture privilegiate. In un periodo successivo (probabilmente IX secolo) divenne il centro di una comunità benedettina. Secondo una tradizione storiografica oggi generalmente respinta (Daniele 1987; Picard 1988; Nicoletti 2004, pp. 24-26), Santa Giustina avrebbe rivestito il ruolo di chiesa cattedrale prima della realizzazione del duomo cittadino, la cui cronologia è tuttora incerta.

Complessi architettonici

complesso abbaziale di Santa Giustina

Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione La basilica suburbana di Santa Giustina, la cui fondazione (o rifondazione)

nella prima meta del VI secolo e attestata da un’iscrizione dedicatoria, svolgeva funzione martiriale e cimiteriale, quale sede di sepolture privilegiate. Dal documento del 2 maggio 874 (CDP, I, n. 15), redatto “in ecclesia sancte et venerabilis Iustine”, si evince l’avvenuto insediamento dei Benedettini, ai quali il vescovo di Padova Rorius assegna chiese e terreni nei comitati padovano e vicentino; ci informa inoltre che il complesso monastico era dotato di uno xenodochium, edificato dallo stesso vescovo. Lo stato di degrado in cui versano le strutture monastiche, nel 970, sollecitano l’intervento del vescovo Gauslino, il quale programma la costruzione di un coenobium nel quale i monaci potessero risiedere “firmi ac stabiles” (CDP, I, n. 55). Oltre a promuovere la fondazione del complesso abbaziale, Gauslino ne conferma i possedimenti e ne accresce il patrimonio con numerose donazioni. Fanno parte del complesso di Santa Giustina, insieme alla basilica, il sacello di San Prosdocimo, il mausoleo di Opilione e il complesso abbaziale.

Articolazione in sequenze

Interpretazione

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Informazioni sulla pubblicazione

Data dicembre 27, 2013
Autore scheda informatica Serena Zanetto Scheda Personale
Autore scheda cartacea
Stato di avanzamento della scheda 1. In corso di compilazione
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