VIGO LOMASO (TN), S. Lorenzo
Dati
Topografia{{#display_map:46.012281,10.871892|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Comano Terme |
C.A.P. | 38077 |
Indirizzo/Località | SP213, 40 |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 46.012281 |
Longitudine | 10.871892 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
La pieve del Lomaso, attestata nel 1207 (Curzel 1999, p. 156, note 145, 147), è ritenuta una delle più antiche della diocesi di Trento. La dedicazione al martire Lorenzo compare nel 1282 (Curzel 1999, p. 156).
Fonti archeologiche
Scavi nel battistero nel 1924.
Bibliografia
B. AGOSTINI, Appunti per la storia dell’antica pieve di Lomaso, Trento 1977.
G.P. BROGIOLO, E. CAVADA, A. COLECCHIA, L’aerofotointerpretazione come strumento di lettura del paesaggio antico: possibilità applicative in area alpina. L’esperienza nelle Giudicarie, in M. DE VOS (a cura di), Archeologia e territorio. Metodi, materiali, prospettive. Medjerda e Adige: due territori a confronto, Trento 2004, pp. 511-546.
A. COLECCHIA, Metodi di approccio al territorio per lo studio del paesaggio antico. L’esperienza nelle Giudicarie Esteriori (TN) dall’aerofotointerpretazione all’indagine sul terreno, “Archeologia Medievale”, 28 (2001), pp. 441-452.
G. CRISTOFORETTI, La visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento 1537-1538, Bologna 1989.
E. CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell’organizzazione territoriale della cura d’anime dalle origini al XIII secolo, Bologna 1999.
G. FOGLIARDI, I frammenti altomedievali inseriti nell’abside romanica di San Lorenzo a Tenno: significato primario e traslato, “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione seconda”, LXVI (1987), pp. 5-39.
A. GORFER, Il Lomaso, il Bleggio, il Banale. Tappe dell’evoluzione storica del territorio mediogiudicariese, in A. GORFER (a cura di), Le Giudicarie Esteriori. Banale, Bleggio, Lomaso. Il territorio, Trento 1987, pp. 193-592.
InscrIt. Brixia III = A. GARZETTI (a cura di), Inscriptiones Italiae. Volumen X - Regio X. Fasciculus V. Brixia III, Roma 1986.
La Chiesa di Dio = A. COSTA (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, compendio di notizie e dati, Trento 1986.
R. PERINI, Vigo Lomaso, dalla fine dell’età del Bronzo all’insediamento romano, “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione seconda”, LVII (1978), pp. 353-576.
R. PERINI, Beni culturali nel Trentino. 3. Sulle tracce delle antiche genti giudicariesi, Trento 1983.
Conservazione
In alzato
Intitolazione attuale
S. Lorenzo
Intitolazione storica
S. Lorenzo
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
La chiesa sorge alle pendici dell’altura occupata dal duecentesco castel Spine. L’area vanta cospicue tracce archeologiche riferite a una lunga frequentazione umana con una sequenza di occupazione che dall’età del Bronzo finale (X-IX secolo a.C.) prosegue con strutture dell’età del ferro sistemate su terrazzamenti e con quella che è stata interpretata come la base di un edificio della piena età romana (Perini 1978; Perini 1983, pp. 47-51).
Strutture precedenti
Dall'area della pieve provengono vari monumenti, fra cui un parallelepipedo in calcare scolpito raffigurante un soldato con bipenne, attribuito al III d.C. e attualmente conservato all’interno del battistero (Agostini 1977, p. 24) assieme ad altri (un cippo in calcare; un’ara votiva in calcare con iscrizione dedicatoria a Silvano Augusto; un frammento di ara votiva in arenaria con iscrizione ad Ercole), cronologicamente compresi tra II e III secolo d.C. (InscrIt. Brixia III, nn. 1103, 1104, 1100, pp. 554-558; Agostini 1977, pp. 12-17). Nel basamento N del campanile, osservata già dai visitatori del 1537, vi è un’epigrafe romana in pietra calcarea con iscrizione votiva offerta a Giove ottimo Massimo dal decurione L. Cullonio Primo (InscrIt. Brixia III, n. 1101, pp. 554-556; Agostini 1977, pp. 18-19). Un’epigrafe con iscrizione Dianae risulta dispersa (InscrIt. Brixia III, n. 1099, p. 554; Agostini 1977, p. 22).
Funzione
Funzione dell'edificio
Battesimale
Galleria di immagini
Panoramica con il battistero di S. Giovanni Battista, il campanile e la chiesa (foto Enrico Cavada).
Informazioni generali
Descrizione | Il complesso pievano è costituito dal corpo della chiesa, da un battistero ottagonale e dalla torre campanaria a N seguiti dal cimitero, dalla canonica con annessi locali di servizio e magazzini a W, mentre a S sporge l’avancorpo di una cappella addossata alla navata di destra. Ad eccezione del campanile, ricostruito dalla base nel 1893, gli edifici attuali conservano forte un’impronta romanica e questo nonostante gli interventi gotici, gli ampliamenti cinquecenteschi, le aggiunte successive (secoli XVII e XVIII) e i restauri neoromanici del primo Novecento. La sua fondazione in epoca altomedievale è comunque ipotizzabile sulla base dell'arredo liturgico. |
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Articolazione in sequenze
Sequenza II
Periodo II | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaA tre navate e abside semicircolare sporgente. Articolazione e annessiCoevo alla chiesa è un battistero a pianta ottagonale (circa m 4,60 ogni lato), l’unico documentato nel Trentino. | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tecnica murariaLa tessitura è in masselli sbozzati, talora rifiniti in superficie, prevalentemente in pietra calcarea rossa, caratterizzati da dimensioni e forme variabili, più alti alla base e progressivamente più sottili verso l’alto; la larghezza è altrettanto disomogenea. La messa in opera, per corsi orizzontali, è tuttavia regolare e, in alcuni casi, è favorita dall’inserzione di frammenti lapidei posti di taglio. Letti e giunti di malta di colore grigio hanno spessore abbastanza costante. Livelli d'uso e pavimentiIl pavimento dell’aula era in ciottoli allettati da malta di calce. Altri elementi strutturali e architettoniciL’abside semicircolare doveva essere illuminata da bifore, la cui presenza può essere ipotizzata per il rinvenimento nel sottosuolo, in prossimità dell’attuale area presbiteriale, di quattro colonnine in calcare oolitico, dotate di capitelli cubici in monoblocco, alte circa m 1,20 (Agostini 1977, pp. 38-39). | |
Installazioni liturgiche | |
Vasca battesimaleScavi eseguiti nell’edificio hanno messo in luce l’originario livello pavimentale che, posto ad una quota inferiore rispetto all’attuale, era inclinato verso l’interno fino ad una profondità massima centrale di m 1: tale soluzione strutturale ha suggerito l’ipotesi della presenza, al centro dello spazio interno, di un’originaria vasca battesimale ad immersione (Agostini 1977, p. 162), della quale tuttavia non esiste documentazione. | |
Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
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ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI
Lista degli oggetti
Numerosi frammenti di arredo liturgico in calcare oolitico (ad eccezione di un frammento di lastra decorata in arenaria grigia e in fattura meno raffinata: Fogliardi 1987, p. 23) sono riutilizzati come materiale da costruzione nei muri degli edifici che costituiscono l’attuale complesso.
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
Due fasi sono ricostruibili per la chiesa di S. Lorenzo:
I fase: nulla si conserva ad eccezione dell'arredo liturgico.
II fase: romanica
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | 2020/02/02 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Annalisa Colecchia |
Stato di avanzamento della scheda | 5. Scheda Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:1. Affidabile}} |