RIVA DEL GARDA (TN), S. Brizio

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Comune Riva del Garda
C.A.P. 38066
Indirizzo/Località
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 45.889921
Longitudine 10.827402
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

La chiesa è ricordata per la prima volta nel 1299 (Santorum 1988-89; Crosina 2000, p. 380) e poi nella visita pastorale del 1579; ne viene ordinata la demolizione nel 1750 (Crosina 2000, pp. 379-381).

Bibliografia

G.P. BRoGIoLo, M. IBSEN, Chiese e insediamenti rupestri altomedievali a Tignale, in G.P. BROGIOLO, M. IBSEN, V. GHEROLDI, A. COLECCHIA, Chiese dell’alto Garda bresciano. Vescovi, eremiti, monasteri, territorio tra tardoantico e romanico, Mantova 2003, pp. 133-186.

P. CHISTE', Epigrafi trentine dell’età romana, Rovereto (TN) 1971.

M.L. CROSINA, San Brizio, in R. CODROICO, M.L. CROSINA, M. GRAZIOLI, F. MARTINELLI, F. ODORIZZI, M. POIAN, R. TURRINI (a cura di), Ecclesiae. Le chiese nel Sommolago, Arco (TN) 2000, pp. 379-381.

G. SANTORUM, Riva del Garda nel medioevo, tesi di laurea, Università degli Studi di Bologna, a.a. 1988-89.

Conservazione

Rudere

Intitolazione storica

S. Brizio

Diocesi storica

Trento


Contesto Insediativo

Descrizione

L’eremo è stato costruito in un riparo sotto roccia del versante orientale del monte Englo, alla quota di m 365 s.l.m. Il sito ha una straordinaria visibilità a 180 gradi sulla sottostante piana di Riva ed è ora raggiungibile con un sentiero non segnalato che, poco oltre S. Maria Maddalena, si stacca dal percorso principale, che da Riva portava a Campi e da qui in val di Ledro. Vi è però evidenza anche di un secondo sentiero che lo collegava direttamente con le altre due chiese, cui le strutture dell’eremo si accomunano per il riutilizzo di materiali romani, embrici soprattutto, attestati in tutti e tre i complessi, mentre pietre lavorate romane si trovano in S. Giovanni e S. Brizio.



Funzione

Funzione dell'edificio

Eremo


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Nelle attuali condizioni di lettura, del complesso sono visibili le murature che lo delimitavano a valle e alcune strutture messe in luce verso monte da uno scavo-sterro recente. Altri elementi (buche per pali e travi nonché tracce di intonaco e di affresco giallo) sono leggibili sulla parete rocciosa mentre non sono conservati a vista i piani di calpestio originario, coperti dal crollo delle strutture o da humus. Per quanto osservabile, da S (ove era l’ingresso principale) a N, il complesso comprendeva sette distinte zone. 1) Un’area larga 5-6 m, probabilmente aperta, con funzione di sagrato, dove si trovava una fontana. 2) La chiesa, di cui sopravvivono tre murature in pietre spaccate legate con malta, delle scale forse pertinenti alla base dell’altare, del quale nella scarpata sottostante rimane la mensa monolitica (già segnalata in Crosina 2000, p. 380). 3) A N della chiesa si riconosce un corridoio, parzialmente obliterato da pietre scaricate in uno sterro recente. 4) Verso W nel corridoio in una nicchia naturale della parete rocciosa si notano un taglio e un muretto, pertinenti ad una struttura non più identificabile con sicurezza (una tomba?). 5) A N del corridoio un piccolo ambiente fungeva forse da sacrestia per la chiesa. 6) Un piccolo ambiente di collegamento fino all'ambiente 7) Un riparo sottoroccia con un loculo per sepoltura ricavato in parete. 8) Un covolo, simile a quello rilevato a Tignale (Brogiolo, Ibsen 2003).

Articolazione in sequenze

ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI

Lista degli oggetti

Risulta reimpiegata anche un’epigrafe funeraria romana (CIL, V, n. 4996; Chisté 1971, n. 161, p. 205). Nelle murature (e probabilmente nelle coperture) sono stati reimpiegati dei materiali romani.


Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

Manca un elemento diretto di datazione, per cui la fondazione del complesso eremitico ha solo dei termini relativi: un ante quem dato dalla prima attestazione del 1299 e un post quem, la metà del VI secolo, quando storicamente inizia il fenomeno eremitico sul Garda. EmptyData.png EmptyData.png


Altre Informazioni

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Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/02/03
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Gian Pietro Brogiolo
Stato di avanzamento della scheda 5. Scheda Verificata
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:1. Affidabile}}