POVO (TN), SS. Pietro e Andrea
Dati
Topografia{{#display_map:46.0649637,11.1538102|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
---|---|
Regione | Trentino Alto-Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Trento |
C.A.P. | 38100 |
Indirizzo/Località | Località Povo |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 46.0649637 |
Longitudine | 11.1538102 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
L’ecclesia Sancti Petri de Pado è documentata nel 1131 nel decretum Gratiani, e in un’epistola di Innocenzo II al patriarca di Aquileia e al vescovo di Mantova in merito a un presunto episodio di simonia, ossia la nomina di un presbitero da parte del vescovo Altemanno che per questo aveva ricevuto una donazione (ecclesiam Sancti Petri de Pado presbytero Paolo dederit pro quatuor modiis frumenti, quos ab eiusdem ecclesiae laicis acceperit; Boehmer, Richter 1839, c. 394).
Bibliografia
J.H. BOEHMER, A.L. RICHTER, Corpus Juris Canonici, post J.H. Boehmeri curas brevi adnotatione ... denuo edidit A.L. Richter. Pars I, Decretum Gratiani; Pars II, Decretalium collectiones, Leipzig 1839.
A. BUONOPANE, Società, economia, religione, in E. BUCHI (a cura di), Storia del Trentino. II. L’età romana, Bologna 2000, pp. 133-239.
G. CRISTOFORETTI, La visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento 1537-1538, Bologna 1989.
E. CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell’organizzazione territoriale della cura d’anime dalle origini al XIII secolo, Bologna 1999.
G. NEGRIOLLI, Avanzi di tombe romane a Povo, “Pro Cultura”, I (1910), p. 285.
G. ROBERTI, Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000: foglio 21, Trento, Firenze 1952.
Conservazione
In alzato (fase ottocentesca)
Intitolazione attuale
SS. Pietro e Andrea
Intitolazione storica
S. Pietro
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
Il centro abitato sorge a circa 400 m di quota sulla collina a E della città, ai piedi del monte Chegul e del monte Celva su un versante dominato dall’altura del Dos Sant’Agata. La frequentazione romana dell’area è documentata dal rinvenimento di sepolture e di materiali di lavorazione dei metalli (Negriolli 1910; Roberti 1952, pp. 34-35; Buonopane 2000, p. 155).
Funzione
Funzione dell'edificio
Cappella
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Il rifacimento dell’edificio di fine Ottocento ha inglobato le strutture quattrocentesche. |
---|
Articolazione in sequenze
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
La prima citazione della chiesa nei documenti risale al 1131 ma si può ipotizzare una sua fondazione in età altomedievale.
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | marzo 27, 2014 |
---|---|
Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Monica Ibsen |
Stato di avanzamento della scheda | 5. Scheda Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:0. Media}} |