MORAZZONE (VA), S. Maria Maddalena

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Comune Morazzone
C.A.P. 21040
Indirizzo/Località via Maddalena 2
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 45.764574
Longitudine 8.826025
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

Le fonti scritte indirette ricordano la chiesa di S. Maria Maddalena perquam antichissima (ASDM, Visite Pastorali alla pieve di Carnago-Castelseprio, vol. LII). Nel XIII secolo avanzato l’edificio di culto risulta inglobato nel territorio della pieve di Castelseprio (L.N., coll. 234A, in plebe castro Seprio, loco Morenzono, ecclesia sancte Mariae Magdalene).

Fonti archeologiche

Scavata nei primi anni '90 del XX secolo (MARIOTTI 1992-93).

Bibliografia

F. CANTARELLI, Morazzone e le sue epigrafi nell’ambito della problematica insediativi preromana e romana tra il Verbano e l’Olona, in DALLA GASPERINA, MASTORGIO 1981, pp. 29-42. CIL = Corpus Inscriptionum Latinarum, Berolini 1863 (vol. V, ed. Th. Mommsen, pars. I, 1872, pars II, 1887). D. DALLA GASPERINA, C. MASTORGIO, Morazzone storia di una comunità, Varese 1981. L.N., Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, a cura di M. Magistretti e Ugo Monneret De Villard, Milano 1927. M. MARIOTTI, Morazzone (Va). S. Maria Maddalena, in "Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia", 1992-93, pp. 405-406. V. MARIOTTI, A. GUGLIELMETTI, Chiese rurali dell’area varesina, in RAComo 2001, pp. 98-99.


Intitolazione attuale

S. Maria Maddalena

Intitolazione storica

S. Maria Maddalena

Diocesi attuale

Milano


Contesto Insediativo

Descrizione

Il territorio di Morazzone, interessato anche da rinvenimenti di materiali preistorici, è ubicato nel settore pedemontano collinare, formato da depositi morenici, chiuso tra le valli umide del fiume Olona e dell’Arno. La chiesa di S. Maria Maddalena è posta su una collina soggetta a smottamenti, in posizione dominante e periferica rispetto all’abitato. Le vie storiche privilegiano l’asse est/ovest da Milano verso Angera e gli altri centri del Verbano meridionale, l’asse stradale della valle dell’Olona per Castelseprio. Ad est le interconnessioni si hanno con le vie per le valli e i valichi alpini verso Chiavenna e Coira, la sponda meridionale del lago di Lugano e le rive occidentali e meridionali del lago di Como, il Bergamasco. Il centro abitato era, quindi, ben integrato nella maglia viaria di breve e lungo raggio. La viabilità interna a questo quadrante territoriale segue i percorsi Varese, Caronno V, Albizzate, Besnate, Arsago Seprio, Somma Lombardo, è l’asse viario diretto ad Angera, Taino, Corgeno, Crosio, Caidate, Cuffia (frazione di Morazzone); un'ulteriore strada unisce Villadosia a Vergiate, in collegamento con l’area fluviale di Golasecca e Sesto Calende.

Strutture precedenti

La chiesa è sita in un’area occupata in precedenza da una necropoli romana di I secolo d.C., organizzata in nuclei famigliari. Le sepolture individuate sono tre tutte ad incinerazione, collocate anche sotto i livelli pavimentali della chiesa. Sono attestate tre tipologie funerarie (a cassa rettangolare in laterizi con fondo a lastra di pietra, una a struttura a cassetta in laterizi, l’altra in un’anfora segata coperta con una coppa coperchi), i corredi erano composti della consueta ceramica rituale (MARIOTTI 1992-1993, pp. 147-148; MARIOTTI, GUGLIELMETTI 2002, pp. 98-102). Alla frequentazione funeraria sono da riferire anche le numerose epigrafi, rinvenute sul posto, già note a Th. Mommsen (C.I.L. V, 5604, 5471, 5907, 5595 A-B-C, 5596), che ricordano la gens Sentia (CANTARELLI 1991, ora conservate nella chiesa parrocchiale). La frequentazione del sito a necropoli perdura in epoca tardoromana e precede la costruzione dell’edificio di culto. All’interno della chiesa sono documentati, infatti, numerosi riporti di recipienti da fuoco di III e IV secolo, di IV e V secolo), di olle a fascia e di coppe carenate di IV e V secolo, rinvenute nei livelli pavimentali e in una sepoltura privilegiata, posta alla destra dell’area dell’altare.


Funzione

Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Il primo edificio di culto, eretto nell’area della necropoli tardoromana,ha impianto molto semplice, proprio ad un oratorio di piccole dimensioni (es. S. Martino di Sonico, S. Pietro a Dongio, in Canto Ticino). In un secondo momento la chiesa viene ampliata e la proprietà della cappella passò probabilmente da privata a pubblica. Ad epoca imprecisata si deve la probabile costruzione di un vano rettangolare posto lungo il perimetrale settentrionale. Mentre un portico in legno, addossato al perimetrale sud, è probabilmente costruito nel XVI secolo, come fa intuire il resoconto delle visite pastorali (1570-1606).

Articolazione in sequenze

Sequenza I

Periodo I
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

Aula unica monobsidata EmptyData.png EmptyData.png

Orientamento

Est-ovest EmptyData.png

Alzati

Abside ad arco lievemente oltrepassato (presumibilmente l. m 7,5, la. m 6,4) che si innesta alle murature perimetrali con due spalle murarie. L’ingresso alla chiesa doveva aprirsi sul lato meridionale.

Materiali e tecniche costruttive

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Tecnica muraria

Le murature sono in ciottoli plausibilmente connessi da leganti in malta o argilla. EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Installazioni liturgiche

Altare

In prossimità del perimetrale absidale si imposta un impianto quadrangolare, forse la base dell’altare o un pozzetto per le reliquie. EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Sepolture

Posizione e relazione con l'edificio

Tre sepolture - allineate su un’unica fila e orientate E/O e in asse con la chiesa - sono deposte davanti alla facciata, probabilmente coperte da un portico, cfr. S. Primo e Feliciano a Leggiuno) (poi tagliate dalla costruzione dei muri d’ampliamento della navata). All’interno, a fianco del perimetrale sud, è posta una sepoltura privilegiata (cfr. Mombello, S. Nazaro e Celso a Garbagnate Monastero). Le sepolture esterne sono in parte coeve a questa fase costruttiva.

Strutture

La sepoltura privilegiata all'interno aveva struttura quadrangolare, ampie dimensioni, muri in laterizi e copertura a lastra monolitica in pietra.

Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

Datazione e giustificazione

VII/VIII secolo (per relazione con cimitero)


Sequenza II

Periodo II
EmptyData.png Architettura

EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Articolazione e annessi

La navata viene ampliata (l. m 11 circa, la. m 6,4) a comprendere il portico occidentale, il prolungamento dei muri taglia le tre sepolture esterne. L’abside viene ricostruita e ha forma poligonale. EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

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Installazioni liturgiche

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Sepolture

Posizione e relazione con l'edificio

All’esterno della chiesa vengono deposte altre sepolture. EmptyData.png

Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

Datazione e giustificazione

IX/XIII per stratigrafia



Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

Nella fase più antica l’impianto è probabilmente un mausoleo/o una cappella privata d’uso funerario, eretta da un membro della nobiltà rurale a propria sepoltura e memoria. La sua costruzione, per la stretta relazione col cimitero tardoantico, può essere ascritta al VII/VIII secolo. EmptyData.png EmptyData.png


Altre Informazioni

Osservazioni

All’esterno della chiesa altre tombe a cassa litica sono plausibilmente da ascrivere alla fase medievale dell’edificio, nel corso di lavori edilizi avvenuti nel 1571 all’interno della chiesa si rinvenne un’altra sepoltura infantile. EmptyData.png


Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/08/09
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Marina De Marchi
Stato di avanzamento della scheda 5. Scheda Verificata
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