LIVO (TN), Natività di Maria
Dati
Topografia{{#display_map:46.398242,11.021604|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Trentino Alto-Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Livo |
C.A.P. | 38020 |
Indirizzo/Località | Località Varollo |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 46.398242 |
Longitudine | 11.021604 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
Nonostante il distretto pievano sia attestato già nel 1214, la chiesa pievana compare espressamente nelle fonti solo a partire dal 1309 (Voltelini 1891, p. 170; Curzel 1999, p. 181). Una delle prime notizie riferite direttamente all’edificio sacro è contenuta nella carta di regola di Scanna e Cassino (antico toponimo che indicava l’abitato di Varollo) dove si dava regolamentazione dell’attività della vendemmia per l’anno 1391 sottoscritta a Cassino plebis Livi (…) in cömeterio ecclesiae Sanctae Mariae (Giacomoni 1991, p. 58).
Fonti archeologiche
Tra il 2005 e il 2007 la chiesa è stata interessata da un’indagine archeologica che ha indagato buona parte della superficie interna e il lato esterno della cappella laterale meridionale (documentazione conservata in Soprintendenza di Trento).
Bibliografia
G. CRISTOFORETTI, La visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento 1537-1538, Bologna 1989.
E. CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell’organizzazione territoriale della cura d’anime dalle origini al XIII secolo, Bologna 1999.
F. GIACOMONI, Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine. II. Dal ‘200 alla metà del ‘500, Milano 1991.
H. VON VOLTELINI, Beiträge zur Geschicte Tirols. II. Ein Verzeichnis der Kirchlichen Beneficien der diöcese Trient vom Jahre 1309, “Zeitschrift des Ferdinandeums für Tirol und Vorarlberg”, s. III, 35 (1891), pp. 135-189.
Conservazione
In alzato
Intitolazione attuale
Natività di Maria
Intitolazione storica
S. Maria
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
Situato su un’altura a N di quello che oggi è il bacino del lago artificiale di Santa Giustina, l’abitato di Varollo, assieme a Preghena, Livo e Scanna, appartiene al territorio comunale di Livo. La chiesa della Natività di Maria si trova nell’area occidentale di Varollo, lungo la strada per Scanna.
Strutture precedenti
Il sondaggio del 2007 all'esterno della chiesa ha individuato lacerti di piani scottati coperti da un tratto murario intonacato su entrambi i lati.
Funzione
Funzione dell'edificio
Cappella
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | La chiesa compare nelle fonti espressamente solo nel 1309,tuttavia gli scavi archeologici hanno individuato una prima fase probabilmente altomedievale. Dell'edificio originario sono stati messi in luce l'abside e un lacerto di perimetrale. L'abside è stata poi ampliata nel bassomedioevo e andò a obliterare le strutture precedenti. Un intervento datato al XVI secolo e ricordato in occasione della visita pastorale del 1537 sembra aver interessato il campanile e i muri perimetrali, rialzati per permettere la posa di nuova copertura. Dopo la metà del XVI secolo sul lato N furono aggiunte la sacrestia e una cappella laterale provvista di loggia. |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
DimensioniLa chiesa altomedievale era plausibilmente più piccola dell'attuale. All’interno della chiesa, a cavallo del muro perimetrale S della navata, gli scavi hanno messo in luce le murature dell’arco absidale, curvo e intonacato, e del perimetrale N. | |
Materiali e tecniche costruttive | |
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Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
Posizione e relazione con l'edificioNella zona N, all’esterno di questo primo edificio, doveva trovarsi un’area cimiteriale, come indicano alcune sepolture intercettate nei pressi dell’altare maggiore di età più tarda. | |
Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneAltomedioevo |
ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI
Lista degli oggetti
Dalla zona del cimitero della primitiva chiesa proviene, erratica e priva di contesto, una fibula altomedievale di tipo trentino.
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
L'edificio di culto presenta varie fasi costruttive di cui la più antica risalente ad età altomedievale.
Interpretazione
Nella fase romanica della chiesa è stato ipotizzato che la costruzione altomedievale venisse utilizzata come cappella laterale o cripta, come sembrerebbero indicare alcune strutture interpretate come dei gradini di collegamento tra le due costruzioni.
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | aprile 2, 2014 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Katia Lenzi |
Stato di avanzamento della scheda | 5. Scheda Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:1. Affidabile}} |