LIMONE SUL GARDA (BS), S. Pietro

Da CARE (IT).
Jump to navigation Jump to search

Dati

Topografia

{{#display_map:45.806813,10.783699|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}}

Nazione Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Limone sul Garda
C.A.P. 25010
Indirizzo/Località Via San Pietro
Toponimo <tag property="Topographie[toponyme]" value="Oliveto">Oliveto</tag>
Proprietario Parrocchia
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 45.806813
Longitudine 10.783699
Altitudine <tag property="Topographie[altitude]" value="66">66</tag>


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

S. Pietro compare in una bolla di papa Urbano III, una lettera graziosa indirizzata al rev. Martino, arciprete della pieve di S. Maria in Tremosine, il 26 febbraio 1186, per confermargli l’investitura di fondi e cappelle, tra cui S. Pietro e rispettive pertinenze, con diritto di riscuoterne la decima (Bettoni 1880, p. 17; Odorici 1856, p. 60; Tiboni 1859, p. 9)

Fonti archeologiche

Gli scavi sono stati realizzati dall'Università di Padova in due riprese:

- nel luglio 2004 hanno interessato l’interno, l’esterno della chiesa e le aree adiacenti a est e sud (pubblicati in Chavarria Arnau 2008);

- nel luglio/agosto 2013 hanno interessato l'area a sud della chiesa (finora inediti).

Bibliografia

F. BETTONI, Storia della Riviera di Salò, II, III, Brescia 1880.

G.P. BROGIOLO, M. IBSEN, San Pietro in Oliveto a Limone, in G.P. BROGIOLO et alii (a cura di), Chiese dell'Alto Garda bresciano. Vescovi, eremiti, monasteri, territorio tra tardo antico e romanico, Mantova 2003 (Documenti di Archeologia, 31), pp. 173-179.

A. CHAVARRIA ARNAU (a cura di), La chiesa di San Pietro di Limone sul Garda: ricerche 2004, Mantova 2008 (Documenti di Archeologia, 47).

F. ODORICI, Storie bresciane, VI, Brescia 1856, p. 60.

G. PANAZZA, Sculture preromaniche e romaniche della riviera occidentale del Garda, “Memorie dell’Ateneo di Salò”, XVIII (1957-1959), pp. 137-158.

E. TIBONI, Tremosine e suo territorio, Brescia 1859.

Conservazione

In alzato

Intitolazione attuale

S. Pietro

Intitolazione storica

S. Pietro

Diocesi attuale

Brescia

Diocesi storica

Brescia


Contesto Insediativo

Descrizione

La chiesa di S. Pietro in Oliveto è ubicata a SW dell’abitato attuale di Limone del Garda nei pressi dell’antica strada per Tremosine.

Abitato contemporaneo

Sono state analizzate anche alcune murature di indubbia antichità nelle immediate vicinanze della chiesa, alcune delle quali documentate anche nello scavo del 2013. Non è tuttavia possibile interpretare la funzione di queste murature.


Funzione

Funzione dell'edificio

Funeraria


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Gli scavi archeologici condotti dall'Università di Padova nel 2004 e 2013 hanno permesso di datare la prima fase della chiesa di S. Pietro, ad aula unica e monoabsidata, al IX secolo. All'interno è stato rinvenuto il livello pavimentale con una scanalatura forse funzionale all'inserimento di una recinzione, di cui sono forse stati trovati frammenti riutilizzati in alcune tombe. Non sono state rinvenute sepolture all'interno della chiesa. La tomba 1, all'estremo W del perimetrale S della chiesa, è legata strutturalmente alla fondazione e si ritiene sia la tomba del fondatore. Nel riempimento sono stati rinvenuti alcuni frammenti forse di un contenitore ligneo e una porzione di filamento d'oro parte del vestiario. Le deposizioni all'esterno della chiesa si susseguono per tutto il basso medioevo. Nel Trecento venne decorata da affreschi, parzialmente distrutti nella parte alta nel XVI secolo, quando venne rimossa la copertura a capriata e sostituita con un soffitto voltato a crociera.

Articolazione in sequenze

Sequenza I

Periodo I
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

Pianta rettangolare monoabsidata (abside a E) EmptyData.png

Dimensioni

7,6 x 5,2 m EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

EmptyData.png

Tecnica muraria

Paramento con pietre sbozzate disposte in corsi abbastanza regolari.

Livelli d'uso e pavimenti

Il pavimento più antico conservato all’interno della chiesa era in malta. In prossimità dei muri perimetrali, nel settore ovest della navata, era coperto dagli intonaci rivestiti da affreschi che decorano la chiesa, la cui datazione risale agli anni ’60 del Trecento. Nel settore centrale della navata, a 2,10 m dalla corda dell’arco dell’abside, il pavimento terminava in prossimità di una scanalatura di malta, probabilmente funzionale alla collocazione di una recinzione presbiteriale. La zona absidale aveva un pavimento costruito con lastre di pietra rossa di reimpiego ascrivibili alla base di un torchio vinario e due lastre rettangolari, poste rispettivamente al centro e ai lati settentrionali e meridionali dell’area absidale. EmptyData.png EmptyData.png

Installazioni liturgiche

Altare

Altare di base monolitica rettangolare (1,44 x 0,86 x 1,02 m), ubicato nel centro e a contatto con la parete orientale dell’abside. EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Recinzioni

A una recinzione sarebbero da riferire un pilastro in calcare oolitico con decorazione geometrica, riutilizzato in una delle sepolture rinvenute all’esterno della chiesa (tomba 13), e tre frammenti di plutei dello stesso materiale, due pubblicati dal Panazza e il terzo scoperto all’esterno dell’edificio. EmptyData.png EmptyData.png

Acquasantiera

Marmo bianco; 32x37 cm Bacino decorato da un intreccio di cerchi annodati formati da nastri di tre vimini. Datazione: X secolo? (G. PANAZZA, A. TAGLIAFERRI 1966, Corpus della scultura altomedievale. III. La diocesi di Brescia, Spoleto, p. 166). EmptyData.png EmptyData.png

Sepolture

Posizione e relazione con l'edificio

Non sono state documentate sepolture all'interno della chiesa, ma solo all'esterno. Le prime tombe furono disposte in allineamento con i muri esterni. Quelle successive furono invece collocate verso l’esterno. Le prime tombe risultano rispettate, mentre quelle successive sono tagliate da sepolture successive.

Strutture

La sepoltura più antica (tomba 1) era ubicata in corrispondenza dell’estremo W del perimetrale S della chiesa. era in muratura a pianta rettangolare (dimensioni interne: 1,78 x 0,66 m). Per la sua costruzione furono utilizzate nel lato meridionale grandi lastre rettangolari di rosso ammonitico disposte di taglio e legate con abbondante malta, mentre il lato settentrionale, poggiante sulla risega del perimetrale, era costituito da un muro di pietre di medie dimensioni e scaglie di pietra rossa legate con abbondante malta; la stessa malta rivestiva anche la parete interna nord della sepoltura. La copertura della tomba doveva essere costituita da una lastra di pietra rossa, sollevata in un momento imprecisabile e addossata a guisa di panchina al perimetrale della chiesa. Si conservava un cuscino rivestito da un consistente strato di malta. Nel riempimento sono stati rinvenute fascette metalliche facenti parte forse di un contenitore ligneo e una piccola porzione di filo d'oro appartenente al vestito del defunto. La tomba è stata costruita contestualmente alla fondazione della chiesa. Altre tombe avevano struttura in muratura (tombe 2, 18) anche coperte da tegole.

Iscrizioni

EmptyData.png

Datazione e giustificazion

Datazione e giustificazione

Seconda metà del IX secolo, per stratigrafia, sulla base dei frammenti di recinzione presbiteriale.


ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI

Lista degli oggetti

Lastre di pietra rossa ascrivibili alla base di un torchio vinario reimpiegate nel pavimento della chiesa. Pilastrino forse di recinzione rinvenuto in una delle sepolture.


Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

La prima fase della chiesa è databile alla seconda metà del IX secolo, per stratigrafia, sulla base dei frammenti di recinzione presbiteriale e per il fatto che non sono state documentate sepolture all'interno (fatto messo in relazione con le normative carolinge relative all'uso funerario delle chiese). EmptyData.png

Confronti

La pianta, rettangolare con abside esenta quadrangolare, rimanda a una tipologia molto frequente nell’area alpina e che compare nel VII-VIII secolo, ma che si diffonde soprattutto a partire del IX con un’ampia continuità fino ad epoca romanica senza che la tipologia sperimenti significativi cambiamenti (Chavarria Arnau 2008, p. 32 e bibliografia ivi citata).


Altre Informazioni

EmptyData.png EmptyData.png


Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/01/13
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea
Stato di avanzamento della scheda 5. Scheda Verificata
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:1. Affidabile}}