FORNACE (TN), S. Stefano
Dati
Topografia{{#display_map:46.1298933,11.2143053|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Trentino Alto-Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Fornace |
C.A.P. | 38040 |
Indirizzo/Località | |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 46.1298933 |
Longitudine | 11.2143053 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
La prima attestazione scritta risale al 1232. Successivamente la chiesa è menzionata (come S. Cipriano) nel 1262 e nel 1288 (Curzel 1999, p. 116, nota 101). Almeno a partire dagli inizi del Cinquecento è quindi nota come cappella sancti Stefani, forse in seguito alla riconsacrazione del 1502 nel corso della quale fu inaugurato un nuovo altare dedicato ai SS. Stefano e Cipriano (Ciurletti, Rizzi 1996, p. 2).
Fonti archeologiche
Indagini effettuate nel 1993 e nel 2010. Documentazione presso Archivio Soprintendenza della Provincia Autonoma di Trento: N. PISU s.d., Revisione documentazione S. Stefano di Fornace; G. RIZZI, S. Stefano di Fornace (1993); M. ZANFINI, Indagine archeologica preliminare sull’esterno della chiesa di S. Stefano, località S. Stefano, comune di Fornace (Tn) (2010).
Bibliografia
C. AMANTE SIMONI, Schede di archeologia longobarda in Italia. Trentino, “Studi Medievali”, XXV (1984), pp. 901-955.
E. BAGGIO, L. DAL RÌ, Una campagna di scavo a Castelfeder. Notizia preliminare, “Aquileia nostra”, LVII (1986), coll. 849-864.
G. CIURLETTI, Le miniere d’argento del monte Calisio già note e coltivate prima del medioevo?, in L. BRIGO, M. TIZZONI (a cura di), Il monte Calisio e l’argento nelle Alpi dall’antichità al XVIII secolo. Giacimenti, storia e rapporti con la tradizione mineraria mitteleuropea, Fornace (Tn) 1997, pp. 69-78.
G. CIURLETTI, Chiese di VII-VIII secolo nel Trentino: primi dati dalle recenti ricerche, in G.P. BROGIOLO (a cura di), Le chiese rurali tra VII e VIII secolo in Italia settentrionale, Mantova 2001, pp. 159-176.
G. CIURLETTI, Vie di comunicazione e itinerari attraverso le Alpi nella regione atesina fra antichità e medioevo, “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, LXXXIV (2005), pp. 783-799.
G. CIURLETTI, G. RIZZI, S. Stefano di Fornace. L’archeologia racconta…, Trento 1996.
G. CIURLETTI, M. BERSANI, G. RIZZI, N. PISU, S. ZAMBONI, Catalogo delle antiche chiese del Trentino. D7 Fornace, S. Stefano, in H.R. SENNHAUSER (hrsg.), Frühe Kirchen im östlichen Alpengebiet von der Spätantike bis in Ottonische Zeit, II, München 2003, pp. 377-378.
G. CIURLETTI, P. PORTA, La chiesa trentina delle origini, in R.M. BONACASA CARRA, E. VITALE (a cura di), La cristianizzazione in Italia tra tardoantica ed altomedioevo, Atti del IX congresso nazionale di archeologia cristiana, Palermo 2007, pp. 567-604.
E. CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell’organizzazione territoriale della cura d’anime dalle origini al XIII secolo, Bologna 1999.
L. DAL RÌ, Ausgrabungen des Denkmalamtes Bozen in Sankt Stephan ob Burgeis (Gemeinde Mals) und Sankt Laurent in Kortsch (Gemeinde Schlanders), in R. LOOSE (hrsg.), Der Vinschgau und seine Nachbarräume, Bozen 1993, pp. 51-64.
G. ROBERTI, Foglio 21 (Trento). Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000, Firenze 1952.
Conservazione
In alzato.
Intitolazione attuale
S. Stefano
Intitolazione storica
S. Cipriano
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
La chiesa si trova su un piccolo terrazzo, orientato E-W e incassato artificialmente nel pendio naturale ai limiti occidentali dell’odierna frazione di Santo Stefano di Fornace. Di rilievo risulta la posizione dell’edificio di culto rispetto alla viabilità antica. È infatti situato lungo un percorso secondario che, proveniente da Civezzano, proseguiva verso i bacini minerari del monte Calisio e, attraverso la valle di Cembra, verso la valle dell’Adige.
Strutture precedenti
Le indagini archeologiche effettuate nel 1993 hanno portato al ritrovamento di materiali di I sec. d.C.
Abitato contemporaneo
Si menziona il ritrovamento, genericamente da Fornace e senza altra indicazione di provenienza, di un tremisse aureo longobardo a nome di Giustino II (Amante Simoni 1984, p. 927).
Funzione
Funzione dell'edificio
Cappella
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Nel corso del XII fu probabilmente costruito un annesso sul lato N, forse fin dall’inizio utilizzato come campanile. Dopo il 1250 la chiesa fu oggetto di consistenti interventi che, nel corso del XIV-XV secolo, videro l’allungamento della navata e la contestuale costruzione di una nuova abside poligonale, costruita circa quattro metri più a E della precedente. Nel XV secolo è collocabile l’innalzamento del campanile. Tra il XV e il XVI secolo l’aula fu ampliata verso S e verso W. Ad un episodio alluvionale, collocabile entro gli inizi del XVI secolo, seguì un probabile periodo di abbandono e, quindi, la verosimile nuova sistemazione dei piani pavimentali interni e forse esterni. Ad una fase settecentesca risale infine il rifacimento del basolato presbiteriale, la costruzione dell’attuale sagrestia su lato S e la costruzione dell’altare barocco. |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaAula rettangolare Dimensioni11,6 x 6 m OrientamentoE-W | |
Materiali e tecniche costruttive | |
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Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
Posizione e relazione con l'edificioAll'esterno dell'edificio si trova un'area funeraria caratterizzata da sepolture orientate W-E, in semplice fossa terragna e prive di corredo. Una singola sepoltura, in cassa di muratura orientata N-S, è stata individuata all’interno dell’edificio ed è stata datata alla seconda metà del VI/prima metà del VII secolo. | |
Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
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Sequenza II
Periodo II | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaAula rettangolare monoabsidata Dimensioni11,6 x 6 m Articolazione e annessiDurante questa fase fu costruito un piccolo annesso, forse una sacrestia, in appoggio al perimetrale S; operazione che comportò il tamponamento della prima porta sul lato meridionale e il suo spostamento nella porzione centrale del medesimo perimetrale. | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tipologia di interventoIl muro E fu abbattuto e sui resti fu costruita un’abside semicircolare che racchiudeva l’area presbiteriale. Tecnica murariaLa muratura dell'abside, in elementi lapidei legati da malta con tracce di intonacatura all’interno, aveva una larghezza di circa 60 cm. Le restanti murature erano costituite da elementi in porfido legati da malta. Livelli d'uso e pavimentiL’area absidale era pavimentata con un semplice battuto in malta di calce su vespaio di pietre ed era sopraelevata di circa 20 cm rispetto al pavimento dell’aula. La pavimentazione dell'aula era in lastre di porfido di notevoli dimensioni e di forma irregolare. Nel corso dell’VIII-IX secolo furono anche effettuati alcuni interventi di manutenzione della pavimentazione, dove nuovi basoli sostituirono o si sovrapposero ai vecchi collassati a quote inferiori. | |
Installazioni liturgiche | |
AltareAl centro dell’abside stava un altare a blocco, di forma quadrata (m 1,20 per lato), il cui alzato, in blocchi lapidei legati da malta, si conservava solo per alcuni cm. RecinzioniRinvenuti in prossimità del muro meridionale, alcuni frammenti di pietra arenaria decorati ad intreccio, pertinenti ad una transenna AltroRinvenuti nelle stratigrafie di questa fase alcuni frammenti di una decorazione architettonica in gesso. | |
Sepolture | |
Posizione e relazione con l'edificioAll’interno furono deposte alcune tombe in muratura. StruttureDi queste deposizioni la più prestigiosa era situata in posizione privilegiata al centro dell’aula. Per quanto depredata in antico, conservava ancora parte della copertura costituita da una lastra di calcare rosso di Trento decorata da una croce latina e con un’iscrizione lacunosa (Hic requice bl[…]). In base agli elementi decorativi ed epigrafici il manufatto è databile all’VIII-IX secolo. Una seconda tomba, ancora in muratura e con una lastra in porfido come copertura, era nell’angolo formato dai perimetrali S e W. Anche questa era intonacata internamente. | |
Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
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Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
Si distinguono due fasi altomedievali dell'edificio di culto:
I° fase (VI-VII secolo): aula rettangolare con cimitero esterno;
II° fase (VIII-IX secolo): chiesa absidata con altare e ricchi apparati decorativi.
Interpretazione
Si ritiene che la chiesa, almeno nella seconda fase, fosse privata, di un ricco possessore i cui beni fondiari dovevano essere nelle vicinanze. Indirettamente, inoltre, risulta confermata la cronologia altomedievale della dedica a san Cipriano che precede quella di santo Stefano e per la quale è stata suggerita un’origine risalente all’età carolingia.
Confronti
La prima fase della chiesa di S. Stefano di Fornace si caratterizza per una pianta estremamente semplice, priva di abside, che trova alcuni confronti in ambito trentino e altoatesino. Tra questi possono essere citati in ambito trentino Riva del Garda e Stenico, S. Stefano di Burgusio (Dal Rì 1993, pp. 51-57) e S. Barbara a Castelfeder in Alto Adige (Baggio, Dal Rì 1986, coll. 853-854).
Altre Informazioni
Osservazioni
La ricca decorazione architettonica ha fatto pensare che la chiesa di II fase si possa interpretare come chiesa privata. Indirettamente, inoltre, risulta confermata la cronologia altomedievale della dedica a s. Cipriano che precede quella di s. Stefano e per la quale è stata suggerita un’origine risalente all’età carolingia (Curzel 1999, p. 116, nota 101).
Informazioni sulla pubblicazione
Data | aprile 1, 2014 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Elisa Possenti |
Stato di avanzamento della scheda | 5. Scheda Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:1. Affidabile}} |