DRENA (TN), S. Martino
Dati
Topografia{{#display_map:45.969901,10.939282|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Drena |
C.A.P. | 38074 |
Indirizzo/Località | Via al Castello |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 45.969901 |
Longitudine | 10.939282 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
La chiesa è documentata nel 1303 (ecclesia Sancti Martini; Archivio dei d’Arco, Collezione Segala, ms. BCT 2546.7),
Fonti archeologiche
Identificata tra il 1984 e il 1988, durante i lavori di recupero a fini conservativo dei ruderi del castello (Cavada 1990).
Bibliografia
M. BETTOTTI, La nobiltà trentina nel medioevo (meta XII – metà XV secolo), Bologna 2002.
M. CAPITANIO, Scheletri umani medievali dal castello di Drena (Trento): esame antropologico, “Quaderni di Scienze Antropologiche”, 15 (1989), pp. 37-60.
F. CAPRONI, Il Sommolago. Note storiche riguardanti in modo particolare l’Oltresarca, Brescia 1959.
E. CAVADA, Castel Drena: storia di una collina, Mori (TN) 1990.
E. CAVADA, Archeologia delle fortificazioni medievali. Un intervento trentino: castel Drena, in F. PIUZZI (a cura di), Alle origini dei siti fortificati: oltre l’archeologia e il restauro. Esperienze a confronto e orientamenti della ricerca, Attimis (UD) 1999, pp. 29-39.
E. CAVADA, Testimonianze di cultura materiale “slava” nelle alpi atesine: le fibule a disco con smalti (Emailscheibenfibeln), “Archeologia Medievale”, XVII (1999), pp. 727-740.
E. CAVADA, Castelli, insediamenti fortificati e chiese su altura. Alcuni casi archeologici a confronto, in Itinerari e itineranti attraverso le Alpi dall’antichità all’alto medioevo, Atti convegno AICC, Trento 2005, pp. 123-147 (= “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, LXXXIV, pp. 889-913).
E. CAVADA, Loci Sancti Martini: la chiesa e la fortezza. Riflessioni su presenze e luoghi nella valli alpine centrali, in Carlo Magno e le Alpi, Atti XVIII Congresso internazionale di Studi CISAM, Spoleto (PG) 2007, pp. 229-251.
M. DALBA, Castel Drena, in E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), APSAT 4. Castra, Castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 1, Mantova 2013, pp. 408-413.
F. MARZATICO, Drena (TN), “Archeologia uomo territorio”, 4 (1985), p. 308.
B. WALDSTEIN-WARTENBERG, Storia dei conti d’Arco nel medioevo, Roma 1979.
Conservazione
Abbattuta nel XV secolo.
Intitolazione attuale
S. Martino
Intitolazione storica
S. Martino
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
La chiesa di S. Martino sorge all’interno del castello di Drena. Il castello sorge isolato sulla sommità di un dosso roccioso, a controllo della viabilità che da N conduce sul Garda (Dalba 2013). I ritrovamenti più antichi nell’area si datano al tardo neolitico-eneolitico.
Abitato contemporaneo
Nell’area del castello sono stati documentati materiali di età tardoantica e altomedievale (Cavada 1990, pp. 9-10; Cavada 2005, pp. 130-134).
Funzione
Funzione dell'edificio
Non specificata.
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | La chiesa, ad aula unica e costruita direttamente sulla roccia spianata, è di origine altomedievale, come indicano alcuni frammenti di arredo liturgico che indicano un termine ante quem. All'esterno è documentato un cimitero con tombe in fossa terragna, ad eccezione di alcunen tombe allineate sottogronda. Con la piena e più completa definizione architettonica del castello bassomedievale, la chiesa viene ad essere totalmente inglobata al suo interno. Dapprima cessa il ruolo cimiteriale del terreno esterno, sul quale sorge una domus murata, e quindi a seguito della costruzione del mastio, viene traslata la posizione dell’ingresso. Nel XV secolo l’edificio viene abbandonato e le sue strutture sono abbattute. |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaA navata unica con abside semicircolare sporgente. Forma non perfettamente simmetrica per adattamento al terreno. Dimensioni5,50 x 6,20 m (misure interne). Abside profonda 3 m. OrientamentoE-W | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tecnica murariamateriali da costruzione provengono da cava diretta sul posto integrati da ciottoli morenici raccolti in aree prossimali e spaccati a misura per la posa in opera. Nella parte più conservata (abside) la tecnica si caratterizza con una disposizione del materiale secondo dei filari non regolari, legati con malta di calce. Altri elementi strutturali e architettoniciCoevi sono i frammenti di una finestrella a transenna in pietra arenaria (Cavada 1999a, pp. 31-32 e 39, fig. 5). | |
Installazioni liturgiche | |
AltroIn giacitura secondaria si trovavano alcuni frammenti scultorei in arenaria grigia decorati da motivi vegetali e zoomorfi, derivati da un arredo liturgico divisorio interno, agevolmente inquadrabile nelle produzioni locali di botteghe del tardo VIII-inizi del IX secolo. | |
Sepolture | |
Posizione e relazione con l'edificioAll'esterno è documentato un cimitero. Di natura distinta e privilegiata sono altre tombe, allineate sottogronda lungo il perimetrale S. In particolare, qui è documentato un avello scavato nella roccia al di sotto del livello delle fondazioni, con parete rifinite a scalpello e originariamente chiuso da una lastra movibile. Esso è stato usato per la sepoltura di almeno 22 soggetti. StruttureInumati in fosse terragne. Un’elevata percentuale di decessi infantili rappresentativi di una popolazione di tipo rurale, con soggetti adulti fortemente marcati da robustezza e forti distretti muscolari, oltre che da stress fisico e alimentare (Capitanio 1989). Frequenti i casi di sovrapposizione dovuta alla limitata disponibilità di spazio e probabilmente anche dalla mancanza di segnacoli esterni. | |
Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneTermine ante quem è l'arredo liturgico di tardo VIII-inizi IX secolo. |
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
La I fase della chiesa è databile all'altomedioevo, con termine ante quem l'arredo liturgico di VIII-IX secolo. Anche l’intitolazione a s. Martino porta a un contesto culturale e cronologico altomedievale (Cavada 2005; Cavada 2007).
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | 2020/02/02 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Enrico Cavada, Michele Dalba |
Stato di avanzamento della scheda | 5. Scheda Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:1. Affidabile}} |