Chiesa rupestre di Santa Maria de Idris

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Basilicata
Provincia MT
Comune Matera
C.A.P. 75100
Indirizzo/Località Rione Sasso Caveoso, via Madonna de Idris
Toponimo Chiesa di Santa Maria de Idris
Proprietario proprietà ecclesiastica
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale Fg. 159/3 - p.lle C-E
Latitudine 40.664239
Longitudine 16.61211
Altitudine 367 m.s.l ca.


Fonti storiche e identificazione

Fonti archeologiche

In occasione dei lavori di restauro di alcune chiese rupestri, inserite negli itinerari per il Giubileo del 2000, sono stati condotti alcuni interventi di scavo archeologico anche all’interno della chiesa della Madonna de Idris e della contigua chiesa di S. Giovanni in Monterrone. Le indagini non hanno restituito molti elementi di età medievale a causa degli interventi strutturali successivi (CAPPELLI 1957; VENDITTI 1967). Sono state rinvenute alcune fosse scavate nel banco, contenti materiale ridepositato ed eterogeneo mentre del piano di calpestio originario restano poche tracce, poiché qui, come in molte altre chiese rupestri, l’interno è stato utilizzato in età post-medievale, come cava per l’estrazione di blocchi di calcarenite utilizzati per la costruzione della facciata ottocentesca delle due chiese Madonna dell’Idris e San Giovanni in Monterrone (BRUNO B. 2001, p.141).

Bibliografia

BRUNO B., Archeologia medievale nei Sassi di Matera, in, Stella Patitucci Uggeri (a cura di), Scavi medievali in Italia 1996-1999, Atti della seconda conferenza Italiana di Archeologia Medievale (Cassino, 16-18 Dicembre 1999), Ed. Herder, Roma, 2001, pp. 137-148. BRUNO B., Le chiese medievali a due absidi nel Salento: primi dati, in R. Fiorillo, P. Peduto, (a cura di), III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Salerno, 2-5 ottobre 2003, pp. 446-450. CAPPELLI B., Le Chiese rupestri del Materano, in “Archivio Storico per la Calabria e la Lucania”, XXVI, 1957. FALLA CASTELFRANCHI M., Pittura monumentale bizantina in Puglia, Ed. Electa, Milano, 1991. GRELLE IUSCO A., Catalogo della mostra, Arte in Basilicata, Roma, 1981. LA SCALETTA, Chiese e asceteri rupestri di Matera, (a cura di) PADULA M., MOTTA C., LIONETTI G.), Roma 1995, p. 151. SOGLIANI F., ROUBIS D., Strategies and new technologies for urban archaeology : Matera, a town of UNESCO World Heritage, in 15th International Conference on “Cultural Heritage and New Technologies”, Vienna, 2010. TROPEANO M., Il Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano: un ricco parco geologico regionale in Basilicata, «Geologia dell’ambiente», suppl. al n. I. 2003, pp. 239-254. VOLPE F.P., Memorie storiche profane e religiose sulla città di Matera, Stamperia Simoniana, Napoli, 1818.

Conservazione

Interamente in alzato

Intitolazione attuale

Chiesa di Santa Maria de Idris

Intitolazione storica

Madonna de Idris

Diocesi attuale

Arcidiocesi di Matera Irsina (dal 1976)

Diocesi storica

X sec.: Matera sede suffraganea Metropolìa di Otranto; sec. XI (1068)-XII: Acerenza; sec. XIII (1203)-XX: Matera-Acerenza.


Contesto Insediativo

Descrizione

La Chiesa di Santa Maria de Idris sorge nella parte alta dello sperone roccioso di Monterrone, nelle vicinanze di San Pietro Caveoso ed è posizionata nel primo dei tre ambienti rupestri scavati nella roccia tufacea dei quali fa parte anche la chiesa di San Giovanni in Monterrone.

Abitato contemporaneo

Gli ambienti a destinazione religiosa sono scavati nello sperone roccioso ubicato al limite del “grabiglione”, il canale che dalla collina del Lapillo delimita la zona del “Sasso Caveoso) e sfocia nella gravina di Matera. Lo sperone roccioso si affaccia sulla gravina ed era interessato, oltre che dalla presenza degli ambienti di culto rupestri, anche da alcune sepolture scavate nel banco di roccia in posto; era inoltre collegato attraverso alcuni stretti passaggi e ripide scalinate sempre scavati nella roccia, al vicino complesso monastico rupestre di S. Lucia alle Malve.


Funzione

Funzione dell'edificio

Oratorio

Descrizione

Lunghezza: 6,75 m Larghezza: 13,00 m

L’intitolazione della chiesa alla Madonna de Idris, si può riferire alla Madonna Odigitria, colei che “indica la strada”, dal verbo greco ὁδηγέω, ὁδηγητέω «guidare mostrando la via», comp. di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγέομαι «guidare, condurre», interpretando “Idris” come derivante da “Itria”, corruzione di Odigitria, attestata frequentemente in chiese del Meridione d’Italia. Nel Volpe (…..) è nominata S. Maria d’Itri. Altra interpretazione, più incerta, associa “Idris” all’acqua e quindi attribuisce la dedica della chiesa alla Santa madre dell’acqua che è affrescata nella posizione centrale sopra l’altare, con due brocche. (La Scaletta 1995, p.151). L’ambiente di culto, per il quale non è possibile fornire una datazione originaria né descrivere la planimetria e l’orientamento originari, doveva essere interamente realizzato nel banco roccioso. Il Volpe, nelle sue Memorie storiche, a pag. 267, dice: “La Chiesa di S. Maria d’Itri giace in seno d’un isolato scoglio, che elevasi sul dorso della Gravina, in mezzo al Sasso Caveoso. S’ignora l’origine della lei costruzione. È pero probabile che sia sorta nell’anno 718 della Redenzione”. Gli affreschi originari, per via dei molteplici rifacimenti, sono andati in parte distrutti dall’incuria, altri sono stati staccati all’inizio degli anni ‘70 dalla Sovrintendenza per i Beni Storici ed Artistici a causa delle pessime condizioni di conservazione e della forte umidità presente.

Complessi architettonici

La chiesa della Madonna de Idris è comunicante attraverso uno stretto corridoio scavato nel banco roccioso con la chiesa di San Giovanni in Monterrone. Non è possibile determinare se l’ambiente di culto fosse parte in origine di un unico complesso comprendente anche la chiesa di San Giovanni in Monterrone, ma sembra con buona probabilità che fossero separati, in quanto l’attuale vano di passaggio è stato realizzato tagliando la decorazione dipinta che doveva occupare l’intera parete.

Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione L’ambiente di culto venne trasformato in seguito al crollo della facciata avvenuto prima del XVI secolo, risultando così per metà scavato nel masso roccioso e per metà costruito, relativamente alla facciata e all’avancorpo. L’interno della chiesa è formato da un solo vano e presenta alcuni affreschi tardi, in parte deteriorati. “La parte in muratura, dove sono evidenti tracce di stile gotico, è molto modesta. All’interno è largamente affrescata o dipinta a tempera: le pitture non prive di valore, quantunque assai malconce per gli imbianchimenti e per le incisioni, per le scorticature e le gratture con le quali ignoranti e nemici di ogni arte hanno voluto lasciar traccia del loro passaggio, sono da attribuire al quattordicesimo secolo” (DE FRAJA L., op. cit., pag. 168, in La Scaletta 1995, p. 151).

La decorazione della parete di fondo, dipinta a tempera, cioè stemperando i colori in acqua collosa, in latte o albume, è datata al XVII secolo. Sopra l’altare della chiesa, realizzato nel 1803, vi è l’affresco della Madonna con Bambino; ai due lati della Madonna vi sono due contenitori “idrie” usati per contenere l’acqua, dai quali alcune ipotesi fanno derivare il nome “Idris”. A destra, Sant’Eustachio, patrono della città di Matera, è ritratto nel momento della sua conversione quando, andando a caccia, vede un cervo con una croce d’oro tra le corna. A destra di questo affresco, la raffigurazione di un Presepe e Sant’Antonio. Sulla destra, è raffigurata una crocifissione che presenta sullo sfondo l’antica sagoma della città di Matera. A sinistra dell’altare vi è una Madonna Annunziata e sulla parete adiacente a sinistra, San Michele Arcangelo che calpesta il demonio; l’affresco è molto rovinato dall’umidità ma interessante in quando il diavolo non è rappresentato come la solita forma di serpente ma con fattezze umane. Sopra il perimetrale destro dell’avancorpo in muratura è posizionato un piccolo campanile a vela a doppie arcatelle. La chiesa è rimasta liturgicamente in funzione in occasione di festività particolari fino agli anni ’40 del XX secolo.

Articolazione in sequenze

Interpretazione

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Altre Informazioni

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Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/10/15
Autore scheda informatica Francesca Sogliani Scheda Personale
Autore scheda cartacea Grazia Lubraco
Stato di avanzamento della scheda 1. In corso di compilazione
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