Chiesa rupestre San Falcione

Da CARE (IT).
Jump to navigation Jump to search

Dati

Topografia

{{#display_map:40.667203,16.620951|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}}

Nazione Italia
Regione Basilicata
Provincia MT
Comune Matera
C.A.P. 75100
Indirizzo/Località Contrada Murgia Timone
Toponimo San Falcione
Proprietario Privato
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale fg.74 p.lla 13
Latitudine 40.667203
Longitudine 16.620951
Altitudine 389 m.s.l. ca.


Fonti storiche e identificazione

Bibliografia

AAM = Archivio Arcivescovile di Matera, Libro dello Stallone 1543-1544, f. 81 r. BRUNO B., Le chiese medievali a due absidi nel Salento: primi dati, in R. Fiorillo, P. Peduto (a cura di), III Congresso Nazionale di Archeologia Medievale. (Salerno, 2-5 ottobre 2003), pp. 446-450. CAPPELLI B., Le Chiese rupestri del Materano, in “Archivio Storico per la Calabria e la Lucania”, XXVI, 1957. CAPRARA R., Recensione a G. DIMITROKALLIS, Le chiese cristiane “biconche”, (in greco), Atene 1976, in “Rivista di Archeologia Cristiana”, LX 1979, pp.377-390. CORONEO R., Problematica delle chiese biabsidate. Contributo allo studio del tipo in area tirrenica, in «Archeologia Medievale», 2003, pp. 83-96. DELL’AQUILA F., MESSINA A., Le chiese rupestri di Puglia e Basilicata, Adda editore, Bari, 1998, pp. 58, 68, 70, 91, 92, 104, 109, 125, 192. DIEHL C., L’art byzantin dans l’Italie méridionale, Paris, 1894. GARGIULO B., SOGLIANI F., VITALE V., Ricerche archeologiche sulla murgia materana. Il complesso rupestre di San Falcione, in VIII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, vol.3, (a cura di), F. SOGLIANI, B. GARGIULO, E. ANNUNZIATA, V. VITALE, All’insegna del Giglio, Matera, 12 - 15 settembre 2018, pp. 187-192. HEIBENBUTTEL D., La civiltà rupestre in Basilicata: collocazione storica, tipologie architettoniche e cultura pittorica delle chiese rupestri del materano in E. MENESTO’ (a cura di), Le aree rupestri dell’Italia centro-meridionale nell’ambito delle civiltà italiche: Conoscenza, salvaguardia, tutela, Atti del IV Convegno internazionale sulla civiltà rupestre, Savelletri di Fasano (BR), 26-28 novembre 2009, Fondazione centro italiano di studi sull’alto medioevo, Spoleto, 2011, pp. 167-188. LA SCALETTA, Le chiese rupestri di Matera, Roma, 1966. LIONETTI G., PELOSI M., Considerazioni sui complessi rupestri artefatti preellenici della murgia materana, in E. MENESTÒ (a cura di), Le aree rupestri dell’Italia centro-meridionale nell’ambito delle civiltà italiche: conoscenza, salvaguardia, tutela, Atti del IV Convegno internazionale sulla civiltà rupestre (Savelletri di Fasano – BR, 26-28 novembre 2009), CISAM, Spoleto, 2011, pp. 123-166. RIZZI A., Monachesimo bizantino e chiese rupestri, in “Basilicata”, XI, 1967, n.7-8-9. SOGLIANI F., Matera tra tarda antichità e alto medioevo, in G. VOLPE (a cura di), Paesaggi e insediamenti urbani in Italia meridionale fra tardoantico e altomedioevo, Secondo Seminario XVIII Réunion de l’Association pour l’Antiquité Tardive (Foggia-Monte S. Angelo, 27-28 maggio 2006), Bari, 2010, pp. 175-191. TOMMASELLI M., Il Patrimonio rurale materano, Storia Architettura Costume, Collana Parcomurgia, Matera, Edizioni dell’Arco, 2006, p.174. VENDITTI A., Architettura bizantina nell’Italia meridionale, Campania-Calabria-Lucania, Napoli 1975.

Documentazione grafica e fotografica

PIANTA - DELL’AQUILA F., MESSINA A., Le chiese rupestri di Puglia e Basilicata, Adda editore, Bari, 1998, p. 192 RIELABORAZIONE GRAFICA - GARGIULO B., SOGLIANI F., VITALE V., Ricerche archeologiche sulla murgia materana. Il complesso rupestre di San Falcione, in VIII Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, vol.3, (a cura di), F. SOGLIANI, B. GARGIULO, E. ANNUNZIATA, V. VITALE, All’insegna del Giglio, Matera, 12 - 15 settembre 2018, pp. 187-192.

Conservazione

Interamente in alzato

Intitolazione attuale

San Falcione

Intitolazione storica

S. Felicione, S. Cassone, S. Cascione, S. Canione

Diocesi attuale

Arcidiocesi di Matera Irsina (dal 1976).

Diocesi storica

Matera sede suffraganea Metropolìa di Otranto; sec. XI (1068)-XII: Acerenza; sec. XIII (1203)-XX: Matera-Acerenza.


Contesto Insediativo

Descrizione

Il complesso rupestre è ubicato alla fine di una piccola lama sulla Murgia Timone, a poca distanza dallo strapiombo della gravina che separa il Parco storico archeologico delle chiese rupestri e della Murgia materana dalla città di Matera.

Abitato contemporaneo

La difficoltà riscontrata nell’analisi delle fasi di frequentazione e di conseguenza nella datazione dei siti rupestri risiede nel continuo e ripetuto succedersi delle trasformazioni degli ambienti nel tempo che, contrariamente all’accumulo di depositi stratigrafici o di addizioni murarie, è prevalentemente caratterizzato da sottrazioni di banco roccioso per ampliamenti, nuove articolazioni degli spazi e nuove realizzazioni di elementi funzionali ai diversi usi.


Funzione

Complessi architettonici

Il sito rupestre è costituito da sei ambienti che si affacciano su uno spazio aperto, in origine privi di collegamento tra di loro ed in seguito, sicuramente in un periodo successivo all’utilizzo dell’ambiente centrale come luogo di culto, interconnessi tramite l’apertura di vani di passaggio secolo (GARGIULO B., SOGLIANI F., VITALE V. 2018).

Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Lunghezza: 11,20 m

Larghezza: 5,40 m

La chiesa viene menzionata in alcuni atti notarili della prima metà del XVI secolo (GARGIULO B., SOGLIANI F., VITALE V. 2018) dove si specifica essere dedicata a S. Canione martire di Atella, le cui reliquie furono trasferite ad Acerenza nel 799. La chiesa rupestre di San Falcione, è facilmente riconoscibile per il muro che corre lungo il perimetro di un complesso grottale alquanto segnato dai pesanti riadattamenti successivi all’abbandono da parte della comunità monastica. All’origine, il sistema di grotte e nicchie scavate nella parete calcarenitica, formava una delle numerose pecchiare (apiari) della murgia, specializzata nella produzione di cera per le candele.

Articolazione in sequenze

ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI

Lista degli oggetti

Non è possibile individuare una datazione dell’impianto originario, mentre, in base all’analisi degli apparati pittorici della chiesa e della planimetria e alle indagini archeologiche, è ipotizzabile una frequentazione della chiesa nel corso del Medioevo, con certezza dal XII secolo e probabilmente fino al XIV-XV ed un successivo periodo di trasformazioni funzionali di tutti gli ambienti a scopo abitativo e produttivo, con buona probabilità connesso alla produzione del miele.


Interpretazione

EmptyData.png EmptyData.png

Confronti

La Chiesa di San Falcione ripropone lo schema planimetrico con leggero andamento a ventaglio della Cripta del Canarino (aula quadrata senza partizioni, recinzione a doppia arcata con pilastro mediano, stretto presbiterio a transetto non sporgente). Si differenzia per l’impiego di due absidi in asse con le arcate, di forma diversa (DELL’AQUILA, MESSINA 1998). Inoltre, l’altare nella nicchia, mostra un’analogia con altre chiese materane come la chiesa di S. Barbara e la chiesa di S. Nicola dei Greci, che ha fatto ipotizzare una vicinanza con la disposizione liturgica degli altari nelle chiese di rito greco-ortodosso (GARGIULO, SOGLIANI, VITALE 2018).


Altre Informazioni

EmptyData.png EmptyData.png


Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/11/11
Autore scheda informatica Francesca Sogliani Scheda Personale
Autore scheda cartacea Grazia Lubraco
Stato di avanzamento della scheda 2. In corso di revisione
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:1. Affidabile}}