Chiesa maggiore della gravina di Riggio

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Puglia
Provincia Taranto
Comune Grottaglie
C.A.P. 74023
Indirizzo/Località Contrada Belvedere
Toponimo Riggio
Proprietario Tommaso Maggi
Vincoli Area naturale protetta facente parte del Parco Regionale “Terra delle gravine”
Riferimenti cartografici
Particella catastale 196
Latitudine N 40.56474444
Longitudine E 17.40769444
Altitudine 129


Fonti storiche e identificazione

Bibliografia

MEDEA, Gli affreschi delle cripte eremitiche pugliesi, Roma 1938; C. Cafforio, Riggio casale disabitato nel territorio di Grottaglie, Taranto 1961; C.D. FONSECA, Civiltà Rupestre in Terra Jonica, Genova 1970; M. PELUSO, P. PIERRI, Cripte e affreschi nell’agro di Grottaglie, Manduria 1981; M. FALLA CASTELFRANCHI, Pittura monumentale bizantina in Puglia, Milano 1991; L. PIERRI, Per una carta archeologica del territorio di Grottaglie: la Gravina di Riggio, in Cenacolo, 4, 1992, 23-60; P. PARENZAN, La gravina di Riggio. Grottaglie, Fasano 1995; M. FALLA CASTELFRANCHI, La decorazione pittorica delle chiese rupestri, in F. Dell'Aquila, A. Messina (a cura di), Le chiese rupestri di Puglia e Basilicata, Bari 1998, 129-134, 170; A. ATTOLICO, Indagini archeologiche in agro di Grottaglie: nuove acquisizioni sul territorio in età medievale, in G. Volpe. P. Favia (a cura di), Atti del V Congresso di Archeologia Medievale (Foggia-Manfredonia, 30 settembre - 3 ottobre 2009), Borgo San Lorenzo 2009, 390-395; A. ATTOLICO, Fonti scritte ed evidenze archeologiche per una lettura delle trasformazioni demiche di un’area a Nord Est di Taranto: il territorio di Grottaglie tra la fine dell’antichità e il medioevo (secoli VI-XIV), in E. Menestò (a cura di), Le aree rupestri dell'Italia centro-meridionale nell'ambito delle civiltà italiche, Atti del IV Convegno internazionale sulla civiltà rupestre (Savelletri di Fasano – BR, 26-28 novembre 2009), Spoleto 2011, 339-353; A. ATTOLICO, Cultura artistica bizantina in un territorio a Nord Est di Taranto: la decorazione pittorica della Chiesa Maggiore della gravina di Riggio a Grottaglie, in E. Menestò (a cura di), Le aree rupestri dell'Italia centro-meridionale nell'ambito delle civiltà italiche, Atti del IV Convegno internazionale sulla civiltà rupestre (Savelletri di Fasano – BR, 26-28 novembre 2009), Spoleto 2011, 381-394; G. CARONE, Indagini archeometriche sulle decorazioni pittoriche della Chiesa maggiore della gravina di Riggio, in E. Menestò (a cura di), Le aree rupestri dell'Italia centro-meridionale nell'ambito delle civiltà italiche, Atti del IV Convegno internazionale sulla civiltà rupestre (Savelletri di Fasano – BR, 26-28 novembre 2009), Spoleto 2011, 395-409; M. MICELI, Insediamenti rupestri nel territprio di Grottagllie: la Chiesa maggiore di Riggio. Analisi archeologica e stratigrafica, in E. Menestò (a cura di), Le aree rupestri dell'Italia centro-meridionale nell'ambito delle civiltà italiche, Atti del IV Convegno internazionale sulla civiltà rupestre (Savelletri di Fasano – BR, 26-28 novembre 2009), Spoleto 2011, 365-379; A. ATTOLICO, M. MICELI, Insediamenti rupestri medievali di area pugliese: i casi delle gravine di Pensieri e di Riggio nel territorio di Grottaglie. Relazione preliminare, in E. De Mincis (a cura di), Insediamenti rupestri di età medievale nell' Italia centrale e meridionale: l'organizzazione dello spazio nella mappatura dell'abitato, Atti del secondo convegno nazionale di studi (Vasanello - VT, 24-25 ottobre 2009), Roma 2011; A. ATTOLICO, M. MICELI, Casali rurali di età medievale in agro di Grottaglie (TA): alcune riflessioni sugli insediamenti rupestri, problemi e prospettive di ricerca, in P. Galetti (a cura di), Paesaggi, comunità, villaggi medievali, Atti del Convegno internazionale di studio (Bologna, 14-16 gennaio 2010), Spoleto 2012, 733-753; A. ATTOLICO, M. MICELI, Un edificio di culto di età bizantina in agro di Grottaglie (Ta): alcune note sulla “Chiesa Maggiore” della gravina di Riggio, in L’habitat rupestre nell’area mediterranea. Dall’archeologia delle buone pratiche per il suo recupero e la tutela, Giornate internazionali di studio in Terra Jonica (Massafra, Palagianello, 29-31 ottobre 2010), Crispiano 2012, 27-34.

Conservazione

Interamente in alzato

Intitolazione attuale

Intitolazione sconosciuta

Intitolazione storica

Intitolazione sconosciuta

Diocesi storica

Arcidiocesi di Taranto


Contesto Insediativo

Descrizione

La chiesa è situata all’interno della gravina di Riggio, facente parte del parco regionale “Terra delle gravine”.

Strutture precedenti

Durante l’età del Bronzo la gravina è interessata dalla presenza di un villaggio preistorico, composto di capanne di cui si individuano i fori di palificazione scavati nella roccia che si estende lungo i due greppi e da necropoli con tombe a grotticella caratterizzate da pianta ovale e volta ad ogiva o a calotta (Fornaro 1978, p. 26.; Fornaro 1995, p. 39). Lo spalto orientale della gravina è di nuovo sede di insediamento stabile tra il VI e il IV sec. a.C.: lo attestano i frammenti ceramici rinvenuti durante le ricognizioni e le tombe fosse rettangolare con sezione trapezoidale scavate sul ciglio della gravina (Pierri 1992); Lo spalto destro è nuovamente sede di frequentazione in età romana, indiziata dalla presenza di materiale ceramico inquadrabile cronologicamente tra il II e il III sec. d.C. (Fornaro 1995, p. 27).

Abitato contemporaneo

La chiesa si inserisce all’interno di un più ampio insediamento, il quale sorge nel più generale fenomeno di riorganizzazione delle campagne promossa dai bizantini con la creazione di choria e conserva ancora oggi dei nuclei abitativi, alcune strutture produttive e resti di alcune necropoli. Tra i nuclei abitativi meglio documentabili vi è la cosiddetta “Casa Fortezza”, un sistema abitativo dislocato su quattro livelli connessi tra loro da botole e scale collocato immediatamente a S del salto di quota che compie il ruscello nella parte inziale della gravina. Resta testimonianza di alcuni elementi architettonici in negativo funzionali allo svolgimento delle attività domestiche quali nicchie, camini, alcove, anelli passanti per reggere i tendaggi che definivano i vari spazi e il sistema di irreggimentazione delle acque provenienti dalla cascata e composto da vasche connesse a canalette (Attolico, Miceli 2011, pp. 141-142). Più a S della cosiddetta “Casa Fortezza” è scavato un complesso di unità abitative contigue, articolato su due livelli connessi mediante gradinate, con le porte di accesso conservanti incassi che contenevano infissi lignei e bassi e larghi banchi risparmiati nella roccia e copertura piana e rientranze rettangolari che dovevano servire o come armadi a muro o come dispensa (Fornaro 1995, p.42).


Funzione

Funzione dell'edificio

Chiesa rupestre


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione Chiesa rupestre composta da un’unica aula di forma pseudo quadrangolare (muro N: 6,90 m; muro E: 6,50 m; muro S: 5,90 m; altezza: 3,20 m) con due absidi. Quella centrale presenta dimensioni maggiori (1,60 x 2,40 x 1,40 m), ha pianta semiellittica, volta a calotta e la parte anteriore dell'archivolto è incavato con una fascia larga cm. 20.; quella minore (1,50 x 2,10 x 1 m), posta a S della precedente, ha pianta quadrangolare, volta a calotta e archivolto ricavato mediante l’escavazione di una fascia larga 20 cm. Quest’abside si caratterizza per la presenza di un altare parietale di forma parallelepipeda, con ogni probabilità di servizio funzionale all’utilizzo come diakonikon (Falla Castelfranchi 1998, p. 170). All’edificio si accedeva attraverso una porta alta e stretta ricavata nella parete rocciosa, della quale si conservano gli incassi per i cardini (Miceli 2011, p. 370). Lungo tutti i muri perimetrali si documenta la presenza di banchine ricavate nella roccia; in particolare, anche la superficie muraria tra le due absidi è caratterizzata dalla presenza di un sedile. Non è possibile determinare la composizione dello strato pavimentale contemporaneo all’escavazione dell’edificio; si conserva, però, una piccola differenza di quota tra l’area presbiteriale e il resto della chiesa che verosimilmente indica la volontà di distinzione tra le due aree. Sul soffitto, invece, è ancora presente un lucernario di forma cilindrica alto 3 m oltre che degli anelli di sospensione.

Articolazione in sequenze

Sequenza I

Periodo I
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

Pianta rettangolare irregolare biadsidata. EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Articolazione e annessi

Navata unica EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

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Tecnica muraria

L’edificio è costruito mediante l’escavazione della parete rocciosa. In particolare, dall’analisi dei segni in negativo lasciati sulla parete E, si comprende l’originaria volontà di realizzare tre absidi; infatti, della terza, rimangono sette fori che si sviluppano complessivamente per 1,46 m, ricalcando le dimensioni dell’abside di destra. Corrispondono anche le rispettive distanze che intercorrono tra l’abside centrale e quella di destra con l’abside centrale e l’ultimo foro di quella non realizzata e la distanza tra gli angoli dell’aula con il profilo esterno dell’abside di destra e con il primo foro. Fori analoghi sono presenti lungo la parete laterale S, i quali lasciano supporre la volontà di scavare una nicchia.

Livelli d'uso e pavimenti

L’assenza di indagini archeologiche non consente di individuare l’originario piano pavimentale, tuttavia si individua una zona sopraelevata di circa 0,10 m in corrispondenza delle absidi. EmptyData.png

Decorazioni applicate alle murature e alla costruzione

La chiesa conserva resti di decorazione pittorica nelle absidi e sulla parete di fondo. L’abside centrale conserva la raffigurazione apocalittica della Deisis più antica della Puglia (Falla Castelfranchi 1991, p. 90): il Cristo centrale è affiancato dalla Vergine, caratterizzata da occhi scuri, enormi e fissi che le conferiscono un’inquietante espressività,e dal Battista. L’arco absidale è decorato da motivi geometrici campiti in blu e rosso, colori ripresi anche nella decorazione a vortice del sottarco. L’abside meridionale, invece, è occupata dalla figura stante della Vergine, presso la quale si dispongono, a destra e a sinistra, due santi per parte: il primo santo a sinistra è l’apostolo Andrea mentre il secondo è san Pietro; entrambi sono accompagnati dalle relative epigrafi didascaliche. Impossibile è, invece, identificare le figure di destra. A destra delle due strutture absidate si riconosce la parte inferiore di una scena di Crocifissione: emerge chiaramente che il Cristo indossa il kolobion, la tunica lunga fino ai piedi della tradizione orientale. Sulla cornice superiore, tra le due absidi, si configura scena della consegna del mantello al profeta Eliseo da Elia, rappresentato su un carro. I personaggi mostrano chiare assonanze con alcuni codici miniati di provenienza romana redatti nel IX secolo. Sull’estrema destra sono raffigurati, invece, due sante, differenti per l’elevata qualità dal resto della decorazione pittorica della cripta.

Installazioni liturgiche

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Sepolture

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Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

Datazione e giustificazione

è possibile datare la strutturazione dell’edificio attraverso l’analisi stilistica degli affreschi al X secolo.


Informazioni generali

Descrizione

Articolazione in sequenze

Interpretazione

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Altre Informazioni

EmptyData.png EmptyData.png Alle due fasi individuate segue un riutilizzo non cultuale, non meglio specificabile cronologicamente. Vengono realizzate alcune nicchie scavate anche sulle pareti affrescate, ora ricoperte da una sottile scialbatura di calce, come confermano le analisi archeometriche (Carone 2011, p. 407). Quest’azione è da mettere verosimilmente in relazione con un utilizzo domestico o come ricovero. A questa fase sono da attribuire anche i due tagli pavimentali di forma circolare ricavati negli angoli NE e SW.


Informazioni sulla pubblicazione

Data 2021/06/23
Autore scheda informatica Donatella Nuzzo Scheda Personale
Autore scheda cartacea Mariafrancesca Formuso
Stato di avanzamento della scheda 1. In corso di compilazione
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