CASTELNOVATE (VA), S. Eusebio

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Comune Castelnovate
C.A.P. 21010
Indirizzo/Località Podere Galli
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 45.632537
Longitudine 8.675107
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

Nel XIII secolo dipendeva dalla pieve di Arsago Seprio: in plebe Artiaco sepri, in castello novate, ecclesia sancti eusebii (L.N. coll. 118 D). Il L.N. ricorda a Castelnovate 7 chiese dedicate a: S. Alessandro (col. 11D), S. Antonio (col. 13 A), S. Eusebio (col. 18I D), S. Giovanni Battista (col. 164 B), S. Naborre (col. 282 D), S. Stefano (col. 344 D), S. Vittore (col. 393C), tutte scomparse eccetto S. Stefano oggi parrocchiale. La visita pastorale di Carlo Borromeo ricorda solo le chiese di S.Stefano e di S.Naborre, anche se altre fonti ricordano un oratorio dedicato a S. Rocco e i ruderi di almeno altre tre cappelle anch’esse distrutte in epoca imprecisata.

Fonti archeologiche

Scavato nel 1930 da ignoti.

Bibliografia

E.A. ARSLAN, La monetazione, in Magistra Barbaritas, Milano 1984, pp. 413-444.

M. BERTOLONE, Appunti storici e archeologici su Castelnovate, in "Sibrium", a. V, n. 4, Dic. 1934, XIII, pp. 25-37.

E. BERNAREGGI, Moneta Langobardorum, Milano 1983, p. 184.

CIL = Corpus Inscriptionum Latinarum, Berolini 1863 (vol. V, ed. Th. Mommsen, pars. I, 1872, pars II, 1887).

P.M. DE MARCHI, Il territorio della giudicarla del Seprio in età longobarda: le fonti archivistiche e i ritrovamenti archeologici. Note preliminari, in "Sibrium", Vol. XXIII, 1994-1999, pp. 405-458, fig. 1.

P.M. DE MARCHI, Una lastra funeraria crocifera da Castelseprio alle Civiche Raccolte d’Arte di Milano, in "Quaderni del Castello Sforzesco", Milano, 3 (2005), pp. 11-24.

P.M. DE MARCHI, V. MARIOTTI, L. MIAZZO, La necropoli longobarda di Arsago Seprio, in "Archeologia Medievale", XXXI (2004), pp. 101-168.

G. GIULINI, Memorie della città e campagna nei secoli bassi, VII, Milano 1857.

Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, a cura di M. Magistretti e Ugo Monneret De Villard, Milano 1927.

S. LUSUARDI, P. SESINO, Su alcune sepolture altomedievali di Castelseprio, in "Sibrium", XIX (1987-88), pp. 97-113.

A. PALESTRA, Strade romane della Lombardia ambrosiana, Milano 1984.

A. PASSERINI, Il territorio Insubre in età romana, in Storia di Milano, I, 1954, pp. 113-114.

Conservazione

Non conservato. Su terreno privato.

Intitolazione attuale

S. Eusebio

Intitolazione storica

S. Eusebio

Diocesi attuale

Milano


Contesto Insediativo

Descrizione

Castelnovate è posta sulle ultime propaggini della fascia morenico che attraversa il medio varesotto che domina il Ticino e lo costringe a piegarsi ad ansa. Su promontorio si trovano i resti di un castello medioevale proprietà dei conti Tabusi (Tabusii de Castro Novate, epigrafi funerarie con stemmi e oratorio privato, GIULINI, 1857, p. 313, BERTOLONE 1934), casato già spento nel XV/XVI secolo. La posizione sul Ticino è rilevante anche per la possibilità di attraversare agevolmente il fiume, un guado che venne utilizzato soprattutto dalla strada Brescia/Bergamo/Como, Novara (PASSERINI 1953). Il luogo è nella rete viaria di lunga percorrenza e collegato agli insediamenti del territorio dai percorso delle colline moreniche, che lo collegava a Castelseprio e alla valle dell’Olona, da altre strade territoriali, come via mercatorum, che scorreva lungo il Ticino (PALESTRA 1984). L’importanza del castello di Novate, parte del sistema difensivo del Seprio, è ribadita dalla scoperta a Mezzomerico, presso Pombia, e a Ilanz di tremissi aurei a nome del re longobardo Desiderio (756-774) che la insigniscono del titolo di flavia insieme a Castelseprio, Milano, Pombia, (Flavia Novate, Flavia Seprio, Flavia Plumbia). Sono le più importanti fortificazioni regie situate a controllo dei fiumi Olona e Ticino, forse insignite del titolo perchè luogo di concentrazione di truppe fedeli al re, o sue sedi temporanee, città rege premiate dal diritto di zecca, non necessariamente battuta sul posto (BERNAREGGI 1983, ARSLAN 1984). Dal centro abitato e dal suo circondario sono noti numerosi ritrovamenti di età romana e longobarda (BERTOLONE 1934, ricorda presso la casa parrocchiale una spada e ceramica longobarda). Il luogo ha restituito numerose epigrafi romane (CIL, V, 5569, 5570, 5571) tra queste un’ara votiva dedicata a Giove da certo Lucio Valerio Messore (5569) ora murata nella parrocchiale di S. Stefano.



Funzione

Funzione dell'edificio

Oratorio (?)


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione L’oratorio di S. Eusebio, scoperto casualmente, ha pianta ad aula unica con abside semicircolare. Al suo interno tre sepolture privilegiate in asse con la navata, erano situate: due di fronte all’abside allineate (tt. 1, 2), la terza si trovava probabilmente presso il muro di controfacciata della chiesa. La fattura piuttosto curata rimanda alle tombe di Trezzo sull’Adda e di Arsago. (archivio M. Bertolone, Civici Musei di Varese). Le sepolture privilegiate, plausibilmente coeve alla prima fase di vita dell’edificio, fanno pensare ad un oratorio privato proprietà di nobili insediati nell’area castrense.

Articolazione in sequenze

Sequenza I

Periodo I
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

A navata unica con abside semicircolare sporgente. EmptyData.png

Dimensioni

Non si conoscono le dimensioni dell’edificio, al quale mancano un muro perimetrale e il muro di controfacciata. EmptyData.png

Articolazione e annessi

L’accesso è posto in uno dei perimetrali presso l’abside. EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

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Tecnica muraria

Dal rilievo di Bertolone (1934) si rileva che i perimetrali erano in ciottoli. EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Installazioni liturgiche

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Sepolture

Posizione e relazione con l'edificio

Al suo interno tre sepolture privilegiate in asse con la navata, erano situate: due di fronte all’abside allineate (tt. 1, 2), la terza si trovava probabilmente presso il muro di controfacciata della chiesa.

Strutture

Due delle tre sepolture misuravano m 2 di lunghezza, m 1,50 di larghezza, cm 60/70 di altezza, avevano lati brevi e copertura a lastre monolitiche di pietra “schistosa”, i muretti laterali e il fondo erano in mattoni (Archivio M. Bertolone, Civico Museo Archeologico di Varese). La fattura piuttosto curata rimanda alle tombe di Trezzo sull’Adda e di Arsago (archivio M. Bertolone, Civici Musei di Varese). Una sepoltura a lastra monolitica piana era decorata da una croce astile scolpita, con confronti in altre rinvenute a Castelseprio e Arsago, centri castellani o abitati capo pieve di tradizione tardoantica collegati tra loro da più strade interregionali, insediati da referendari regi, nobili longobardi o loro parenti, ricordati in fonti scritte di VIII secolo (LUSUARDI, SESINO 1987-88, DE MARCHI 2004 e 2005). Un rilievo ad opera di M. Bertolone dà la descrizione di due delle tre sepolture: misuravano m 2 di lunghezza, m 1,50 di larghezza, cm 60/70 di altezza. Essi avevano i lati brevi (testa e piede) e la copertura a lastre monolitiche di pietra schistosa”, muretti laterali e fondo in mattoni. La fattura sembra piuttosto curata e ha confronti ad esempio a Trezzo sull’Adda e ad Arsago (archivio M. Bertolone, Civici Musei di Varese).

Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

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Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

VII secolo. La datazione si deve al ritrovamento di tre sepolture con lastra di copertura databile al VI/VII secolo e da un corredo composto da una fibbia d’ambito longobardo perduta (BERTOLONE 1934). L’attribuzione si fonda essenzialmente sulle note di M. Bertolone. Si ignora in quale periodo l’edificio venne distrutto e le strutture erase. EmptyData.png EmptyData.png


Altre Informazioni

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Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/08/16
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Marina De Marchi
Stato di avanzamento della scheda 4. Scheda non Verificata
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:1. Affidabile}}