CASSANO MAGNAGO (VA), S. Giulio
Dati
Topografia{{#display_map:45.675695,8.825758|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Comune | Cassano Magnago |
C.A.P. | 21012 |
Indirizzo/Località | Via S. Giulio 198 |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 45.675695 |
Longitudine | 8.825758 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
Le fonti scritte datano la prima menzione di questa chiesa al 1200 (Liber Notitae Sanctorum Mediolani di G. Da Bussero, 387 C, “...in plebe Gallarate loco Magniago ecclesia Sancti Julii cum Sanctis Vitalis et Valeria”), quando Cassano M. aveva altre 3 chiese con le quali quella di S. Giulio poteva essere confusa. Nelle relazioni della visita pastorale del Cardinale Federico Borromeo (1622) viene riportata una leggenda secondo la quale la regina Teodolinda avrebbe donato alla chiesa di S. Giulio la propria corona per acquistare terreni a beneficio dei poveri (CAPORUSSO 1986, p. 366).
Fonti. Visite pastorali:
C. Borromeo, Archivio Curia di Milano, Visite Pastorali e documenti aggiunti, sez. X, vol. XX, p. 167, vol. XXXV, cc. 8-10 descrizione della chiesa di cui ho già il testo, anche se parziale. “sepolturas plures intectae lapideo operimento et ad formam”.
F. Borromeo, Archivio arcivescovile, anno 1622 - Pieve di Gallarate
G. Pozzobonelli, D.G.Colombo, R.G.S.A, 1974, n. 121, pp. 52 ss.
Archivio Comunale di Cassano M.
Fonti archeologiche
Scavi in diverse e successive campagne - Soprintendenza archeologica della Lombardia (CAPORUSSO 1986; MARIOTTI, GUGLIELMETTI 1992-93; BINAGHI, MOTTO 2001-2002, pp. 208-210).
La scavo archeologico del 1986, limitato all’area ad est della ex chiesa, è stato preceduto da uno sbancamento abusivo, che ha distrutto gli strati e messo in luce alcune strutture, probabilmente relative ad un primo edificio con grossi muri in ciottoli fluviali legati da malta (tardoantico ?), cui potrebbero essere pertinenti frammenti di ceramica ad impasto comune relativi all’edificio prereligioso (NSAL 2000-2002, pp. 208-2210).
Bibliografia
L. ARRIGONI 1986, Cassano Magnago. Note sugli affreschi nella chiesa di S. Giulio, in Scritti in memoria di Graziella Massari Gaballo e Umberto Tocchetti Pollini, Milano, pp. 383-384.
D. CAPORUSSO 1981, Cassano Magnago, scavo di chiesa tardoantica, NSAL, pp. 106-107.
D. CAPORUSSO 1982, Cassano Magnago (Va). Ex chiesa di S. Giulio, NSAL, pp. 81-83.
D. CAPORUSSO 1986, Cassano Magnago (Va). Ex chiesa di S. Giulio, in Scritti in memoria di Graziella Massari Gaballo e Umberto Tocchetti Pollini, Milano, pp. 359-381.
V. MARIOTTI, A. GUGLIELMETTI 1992-93, Cassano Magnago (Va). Ex chiesa di S. Giulio, RAC, pp. 143-145.
Intitolazione attuale
S. Giulio
Diocesi attuale
Milano
Contesto Insediativo
Descrizione
L'insediamento si trova lungo la via romana che univa Milano al lago Maggiore, la strada Gallarate/Castelseprio. In territorio pianeggiante alle falde delle prime increspature moreniche. Area con giacimenti di argilla e fornaci, ancora esistenti.
Strutture precedenti
Il più antico edificio di culto sorse su un insediamento preesistente romano (III secolo) e tardoromano (abitato rurale ?), con necropoli costituita da sepolture (una di infante in coppi, altre con muretti in pietra a secco e coperture litiche e altre ancora in nuda terra). Dalle sepolture e dal terreno circostante provengono manufatti ceramici, in pietra ollare e metallo databili dal III/IV secolo al VI/VII secolo (CAPORUSSO 1986, MARIOTTI 2001). La chiesa antica si trova lungo la via di S. Giulio, con orientamento differente rispetto alla strada), che indica un antico complesso preesistente all’attuale centro abitato (CAPORUSSO 1986).
Funzione
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Su un insediamento romano o tardoromano (V secolo ?) e su una necropoli di III secolo (?) si impostano un primo edifico di culto altomedievale ad aula unica con abside quadrata (alzato in ciottoli legati da argilla con pavimento in terra battuta, NSAL 2000-2002, p. 209), con annessa area cimiteriale (materiali di VI secolo), in seguito (VI-VII secolo) viene ridotta l’area presbiteriale e costruito un recinto di divisione tra presbiterio (in ciottoli ed argilla, il pavimento rifatto è a limo argilloso) ed aula per i fedeli. La chiesa venne più volte riedificata. Al XIII secolo si data il rifacimento dell'area absidale. Poi venne costruita la chiesa quattrocentesca. Altri interventi notevoli si datano ai secoli XVI e XVIII. La cappella di S. Giovanni Battista è affrescata con scene della decollazione del Battista, cfr. a Villa Cicogna a Bisuschio e al Castello Visconteo di Somma Lombardo (ARRIGONI 1986) attribuiti tra fine Cinquecento e inizi Seicento. Tra il 1825 e il 1847 la chiesa subì radicali modifiche nella pianta. Nel 1853 è ormai in abbandono e il comune, nuovo proprietario dell’edifico, procede ad una parziale demolizione: mutilando la facciata e la parte nord della chiesa per allargare la strada (area della torre campanaria e del battistero). Poi furono inserite due colonne in granito a sostegno di un basso soffitto a volte, che divide in due l’edificio attuale. Una nuova chiesa dedicata a S. Giulio venne costruita nel 1932 vicino all’antica ridotta a magazzino. |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaNavata unica con abside quadrangolata Articolazione e annessiUn ampio bema occupava tutto lo spazio del presbiterio limitando la parte utilizzata dai fedeli, nel piano pavimentale antistante al bema è stato recuperato un frammento di lucerna vitrea. | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tecnica murariaAlzato in ciottoli legati da argilla con pavimento in terra battuta, NSAL 2000-2002, p. 209. | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
Posizione e relazione con l'edificioAnnessa area cimiteriale | |
Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneVI secolo per i materiali recuperati. |
Sequenza II
Periodo II | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaA navata unica con abside semicircolare. | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tipologia di interventoAmpliamento | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
Posizione e relazione con l'edificioDue sepolture sono poste lungo la parete sud della navata centrale, una delle due sepolture conservava lo scheletro del defunto (VIII/IX secolo, con deformazione femore sinistro). | |
Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
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Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
Sequenza:
pre-chiesa - insediamento tardo antico V secolo.
fase I - VI secolo, primo edificio di culto con abside quadrata e annessa area cimiteriale.
fase II - VI-VII secolo, viene ridotta l’area presbiteriale e costruito un recinto di divisione tra presbiterio.
fase III - VIII-IX secolo. Nuovo edificio (NSAL 2000-2002, p. 209) con abside semicircolare che va ad inserirsi sui muri dei perimetrali precedenti. La navata mantiene quindi la stessa larghezza, ma la facciata si sposta ad ovest, inglobando area esterna. Ampliamento.
Le fasi successive sono datate dopo il Mille:
fase IV - nuovo edificio sul precedente con muri in ciottoli legati da malta. Nuove strutture ad Est dell’abside.
fase V - XV secolo nuova chiesa che si sovrappone alle precedenti, inglobandole in un volume maggiore. Vengono costruite due cappelle laterali all’abside centrale (quadrata) e a sud un ampio locale a forma di cappella dedicata a S. Giovanni Battista. Unica navata triabsidata con copertura a capriate.
fase VI - nuovo edificio di culto che si imposta sulle strutture preesistenti. Ad est vengono costruite due nuove cappelle. A S/E nuovo corpo edilizio: sagrestia ed oratorio. All’interno grandi tombe a camera.
Altre Informazioni
Osservazioni
Gli atti della visita pastorale del 1622 ricordano che la chiesa è stata edificata da Teodolinda che avrebbe donato alla parrocchia la propria corona. I frammenti ceramici di VI secolo sembrerebbero attestare un insediamento dell’epoca di Teodolinda (VI-VII secolo). Del resto il culto a S. Giulio è antico e ricorda i fratelli Giulio e Giuliano che da Egina partono per diffondere il culto cristiano nel novarese (G.P. BOGNETTI, I Loca Sanctorum, in L’età longobarda III, Milano, 1967, pp. 306-345). Già Paolo Diacono ricorda l’importanza nella prima età longobarda della chiesa di S. Giulia nell’Isola d’Orta (Isola Sancti Iuliani, Hist. Lang., IV, 3, a proposito della ribellione del duca dell’Isola Mimulfo, fatto uccidere da Agilulfo a causa della sua ribellione, favorita forse da Franchi e Longobardi), dove un documento dell’800 evidenzia come il culto al santo fosse ormai già organizzato.
Informazioni sulla pubblicazione
Data | 2020/08/09 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Marina De Marchi |
Stato di avanzamento della scheda | 4. Scheda non Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:1. Affidabile}} |