CASALBORE (AV), Grotta dell'Arcangelo
Dati
Topografia{{#display_map:41°14'15.70"N,15° 0'57.05"E|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Comune | Casalbore |
C.A.P. | 83034 |
Indirizzo/Località | Strada Provinciale 139, contrada San Michele |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 41°14'15.70"N |
Longitudine | 15° 0'57.05"E |
Altitudine | 669 m s.l.m. |
Fonti storiche e identificazione
Bibliografia
AA.VV., La Campania paese per paese, vol. II, Firenze 1997, pp. 68-70. BUSINO N., La media valle del Miscano fra tarda antichità e medioevo, Napoli 2007.
GALASSO G., I comuni dell’Irpinia, Atripalda 2005.
GNOLFO G., Storia di Casalbore, Napoli 1968.
NOIA F., Discorsi critici su l’istoria della vita di S. Amato Prete e primo vescovo di Nusco, Genova 1707.
TANZARELLA S. (a cura di), Dizionario storico delle diocesi. Campania, Palermo 2010.
Conservazione
Interamente in alzato. Restauri: al 1781 risale il primo intervento di restauro - ricordato in un’epigrafe commemorativa murata nell’altare all’interno della cappella - voluto dai marchesi Tommaso ed Aurelia Caracciolo, feudatari del borgo fino al 1783. Questi restauri sono da rapportare all’incremento della frequentazione del sacello e al consolidarsi del culto dell’Arcangelo, conseguenti alle indulgenze che Papa Clemente XI concesse dal 1701 ai pellegrini che si recavano in visita alla grotta. Probabilmente alla metà del XVIII secolo è databile anche l’edificazione del romitorio annesso alla chiesa.
Intitolazione attuale
Grotta dell’Arcangelo
Diocesi attuale
Ariano Irpino - Lacedonia
Diocesi storica
Ariano Irpino, fondata nella seconda metà del X secolo, unita a Lacedonia il 30 settembre 1986.
Contesto Insediativo
Descrizione
il comune di Casalbore, sviluppatosi da un borgo di età normanna, sorge alle pendici del monte Calvello nell’alta valle del Miscano. La grotta si trova a 600 metri a Nord-Est dal centro abitato, lungo la SP 139.
Strutture precedenti
le prime testimonianze antropiche nella zona risalgono all’età neolitica e si concentrano in località Macchia Porcara. Poco distante, su un’ampia terrazza è stato rinvenuto un tempio di età sannitica, forse dedicato ad una divinità femminile con cella a pianta quadrata. Al VI secolo a.C. si datano le necropoli con tombe a fossa localizzate tra le contrade Spineto e La guardia. Di età romana sono, invece, i ruderi del ponte di Santo Spirito su cui transita la via Minucia-Traiana.
Funzione
Funzione dell'edificio
Santuario
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Fino al mille: cavità naturale, con orientamento Sud-Nord.
Dopo il mille: nel XVIII secolo venne realizzato un avancorpo di accesso alla cavità. Su tale struttura sono visibili le varie buche pontaie che ospitavano le travi delle impalcature lignee utilizzate per la costruzione dell’edificio. All’interno è tuttora presente un altare in pietra ricavato da una lapide settecentesca, che menziona i restauri promossi dai marchesi Caracciolo datato nel 1781. Allo stato attuale non si conservano tracce della decorazione delle pareti, e il piano di calpestio originario risulta coperto con mattonelle di terracotta. |
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Articolazione in sequenze
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
da analisi stilistica (pianta, stile, altro): datazione all’epoca longobarda solo ipotetica e basata sulla collocazione della cavità nei pressi della direttrice viaria che conduceva al santuario di San Michele sul Gargano, nonché in base alla toponomastica locale.
Interpretazione
chiesa rupestre
Informazioni sulla pubblicazione
Data | dicembre 17, 2014 |
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Autore scheda informatica | Federico Marazzi Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Consuelo Capolupo |
Stato di avanzamento della scheda | 3. In corso di rilettura |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:0. Media}} |