CARAVATE (VA), S. Agostino

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Lombardia
Provincia Varese
Comune Caravate
C.A.P. 21032
Indirizzo/Località Via Mameli
Toponimo
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici IGM: Foglio 074/sez. III, dettaglio 073
Particella catastale
Latitudine 45.876811
Longitudine 8.650776
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

La prima menzione della chiesa si data al 1107, in seguito viene ricordata nel 1157 quando Federico Barbarossa conferma il suo possesso al Monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, che per concentrare i suoi possedimenti nel pavese la cederà ad un privato in cambio di terre in Lomellina.

Fonti archeologiche

Nel 1989 e 2002 sono stati condotti scavi archeologici sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica della Lombardia.

Bibliografia

M. BERTOLONE, Carta archeologica. Foglio 31. Varese, Firenze, 1950.

M. A. BINAGHI, Caravate (Va), ex chiesa di S.Agostino. Indagini archeologiche, NSAL 2001-2002, pp. 206-208.

A. FINOCCHI, Architettura romanica nel territorio varesino, Milano, 1966.

F. GHIDOTTI, V. MARIOTTI, Caravate (Va), chiesa di S. Agostino, NSAL 1988-89, pp. 313-315.

V. MARIOTTI, Chiese rurali dell’area varesina. Scavi archeologici 1988-1993, RAComo, 183 (2001), pp. 89-119.

M. REALI, Le iscrizioni latine del territorio comense settentrionale, in RAComo, 171 (1990).

Conservazione

Solo tracce dei tagli di fondazioni nel terreno (area archeologica d‘uso pubblico).

Intitolazione attuale

S. Agostino

Diocesi attuale

Milano


Contesto Insediativo

Descrizione

L'area ha restituito epigrafi romane: CIL, V, 6550 (ara a Mercurio) (REALI 1990), tombe a cremazione romane, ossa umane e ceramica dell’età del ferro, ceramica preromana e romana (BERTOLONE 1950, p. 94).

Abitato contemporaneo

Insediamento da preistoria ad età tardoromana, forse in relazione con un precedente cimitero tardoromano.


Funzione

Funzione dell'edificio

Il proprietario la trasforma in un oratorio in un’epoca imprecisata, quando è forse da porre anche il suo inglobamento in un complesso di edifici.


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione L’ex chiesa di S. Agostino, situata a circa metà di un colle, è ad un'unica navata orientata est/ovest. Attualmente presenta due absidi, la più antica ad est, l’altra più tarda è stata costruita in posizione contrapposta sul fronte ovest (in epoca da precisarsi). Della chiesa originaria si riconoscono due muri perimetrali disposti ortogonalmente (nord/ovest), costruiti a sacco. Il perimetrale nord, eraso nel corso della demolizione dell’edifico, è stato utilizzato per ricavarne una sepoltura con struttura a lastre di pietra e ciottoli. La chiesa romanica, che ha sostituito l’edifico più antico, è stata costruita nel XI secolo su un pianoro posto a sud dell’oratorio precedente. Essa ha abside orientata, nel XII secolo venne ampliata ed ebbe una seconda abside ad occidente. L’interpretazione proposta diverge dalle relazioni degli scavi (Vedi Bibliografia). Due murature ortogonali solo parzialmente indagate sono state considerate, infatti, muri di terrazzamento ma sembra probabile che siano i perimetrali di un edificio di culto preesistente sia per l’andamento ortogonale che per il successivo sviluppo cimiteriale dell’area. Solo altre indagini potranno apportare utili precisazioni su struttura e pianta dell’edificio. Il declino è testimoniato dalle visite pastorali del XVI secolo, che riscontrano uno stato di abbandono tale da trasferire l’officiatura del culto in una nuova chiesa posta più a valle che conserva però la titolazione.

Articolazione in sequenze

Sequenza I

Periodo I
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

A navata unica con abside sporgente. EmptyData.png

Dimensioni

L m 5,75, la. m 3,55. Abside orientale profonda 1,70 m. EmptyData.png

Articolazione e annessi

I dislivelli rilevati tra lato Nord, più profondo, e lato sud hanno fatto pensare alla presenza di un campanile poi demolito. [La parete opposta all’abside (posta ad ovest) fu provvista di abside in epoca da precisarsi, ma da correlare ad una modifica funzionale dell’edificio. Le differenze tra le due absidi è tale da non poterle correlare cronologicamente in alcun modo]. EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

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Tecnica muraria

A sacco.

Livelli d'uso e pavimenti

Battuto a grumi di malta con chiazze di argilla concotta.

Altri elementi strutturali e architettonici

La struttura edilizia conservata mostra due monofore laterali all’area dell’altare.

Decorazioni applicate alle murature e alla costruzione

Il tufo lavorato conserva tracce di dipintura rosso marrone.

Installazioni liturgiche

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Sepolture

Posizione e relazione con l'edificio

Il terreno circostante la chiesa è stato terrazzato sia in età antica che recente (XX secolo) per evitare lo smottamento a valle. L’area esterna all’abside e ampia parte del terreno circostante hanno restituito nove sepolture, alcune ricavate in un muretto di terrazzamento. Alla fase più antica appartengono le tombe 1-4, seguono senza possibilità di maggiore attribuzione cronologica le altre tombe.

Strutture

Una sepoltura soltanto conteneva un vago in pietra scura, in altra sepoltura un blocco di tufo era stato colorato con pittura rossa.

Iscrizioni

Trascrizione

Nel riempimento di un pozzo nero posto di fronte all’attuale accesso alla chiesa e nelle fondazioni di un muro che si appoggiava al muro sud sono emerse due lastre iscritte in pietra, componibili. L’epigrafe in alto è spezzata. Solo alla 4 riga è possibile leggere COM; non ci sono punti distinguenti con quel che segue e quel che precede potrebbe forse essere riferimento alla tribus COM (ensis), ma non è una dicitura onomastica poi scollegato si legge RA. Sotto c’è il famoso ARIANUM preceduto da una V = VARIANUM (gens Varia), sotto ancora C/G ERONTIUS (un barbaro romanizzato ?), ma poiché la E potrebbe essere anche una F potremmo avere un C (aius) FRONTIUS (o FRONTINUS) ammesso che la s sia tale considerata l’impaginazione imprecisa di tutta l’epigrafe. Ultima riga ANUS potrebbe stare per ANNOS caso non infrequente in epigrafi di barbari romanizzati e in età paleocristiana periferica. Mancano nell’ultima riga le indicazioni relative agli anni, che per lo spazio disponibile ci starebbero.

Datazione e giustificazion

Datazione e giustificazione

Datazione incerta ma potrebbe essere romanica. Datazione della iscrizione: i caratteri tendenzialmente ancora capitali porterebbero ad un V secolo circa.



Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

I muri adiacenti, interpretati come terrazzamenti, potrebbero aver fatto parte di un precedente edificio di culto. La fase descritta in Sequenza sembra essere romanica. EmptyData.png EmptyData.png


Altre Informazioni

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Informazioni sulla pubblicazione

Data 2020/08/16
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Marina De Marchi
Stato di avanzamento della scheda 4. Scheda non Verificata
Affidabilità della scheda {{#paper_quality:1. Affidabile}}