CALVI RISORTA (CE), S. Casto Vecchio
Dati
Topografia{{#display_map:41.204480,14.137754|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Comune | Calvi Risorta |
C.A.P. | 81042 |
Indirizzo/Località | via Casilina 7 |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 41.204480 |
Longitudine | 14.137754 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
Secondo la tradizione cristiana, S. Casto, martirizzato nel 66, fu sepolto a Calvi. Nel luogo della sua sepoltura nel 307 d.C., il vescovo Calepodio fece erigere la Basilica. Unica attestazione dell'antica origine della basilica è un'epigrafe del V secolo.
Nel 1932 fu rinvenuta nella zona un’epigrafe (ora murata nella cattedrale) che attesta l’avvenuta sepoltura del vescovo Giusto (in carica probabilmente dal 488 al 492) all’interno dell’area sepolcrale, sottostante il primo impianto basilicale (Carcaiso 1996:374).
Bibliografia
AA.VV.1997, La Campania paese per paese, Vol.1-4 1997/1999, Napoli, pp.352-355
CARCAISO E., 1996, Calvi e l’alta Campania fra tardo impero e medio evo, Sparanise 1996.pp.371-384.
DI LIELLO S., ROSSI P., 2003, Le cattedrali della Campania. Architettura e liturgia del Concilio Vaticano II, Milano, pp.92-97;
Conservazione
L'edificio è inglobato nella nuova Basilica di XI secolo
Intitolazione attuale
S. Casto Vecchio
Diocesi attuale
Teano-Calvi
Contesto Insediativo
Descrizione
La Basilica si colloca al di fuori del circuito murario romano, nei pressi della porta Nord Ovest, non lontana dalla Via Casilina e contigua alla Via Latina
Strutture precedenti
L'edificio insiste su di un’area precedentemente occupata da una grande palestra gladiatoria di epoca post-augustea. L’area, dopo l’abbandono dell’insediamento romano, dovette essere utilizzata, sul finire del IV secolo, come zona di sepolture (Carcaiso 1996:373).
Funzione
Funzione dell'edificio
santuariale
Descrizione
L’edificio paleocristiano è a navata unica monoabsidata, in opera listata e opera laterizia. La chiesa viene trasformata in due momenti: verso la fine dell’VIII secolo e all’inizio del IX sec. Il nuovo edificio è a tre navate, e viene probabilmente distrutto tra l’880 e l’882 a seguito dei saccheggi saraceni.
Complessi architettonici
L'edificio è stato inglobato nella basilica normanna di XI secolo.
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Prima del 1000:
Probabilmente originario dell’epoca tardoantica (V sec.), attualmente allo stato di rudere, l’edificio fu realizzato sui resti di un insediamento della prima età imperiale, da cui proviene il sarcofago tardo imperiale con Vittorie ed Eroti cacciatori di lepri (AA. VV. 1997:354). L’area, dopo l’abbandono dell’insediamento romano, dovette essere utilizzata, sul finire del IV secolo, come zona di sepolture (Carcaiso 1996:373). L’edificio paleocristiano è a navata unica monoabsidata, in opera listata e opera laterizia. La chiesa viene trasformata in due momenti: verso la fine dell’VIII secolo e all’inizio del IX sec. Il nuovo edificio è a tre navate, e viene probabilmente distrutto tra l’880 e l’882 a seguito dei saccheggi saraceni. Dopo il 1000 La struttura è inglobata dal nuovo cantiere di XI secolo che vede l'edificazione dell'attuale basilica |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaaula unica absidata | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tipologia di interventorealizzazione dell'edificio paleocristiano Tecnica murariaopera listata e opera laterizia | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
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Iscrizioni | |
TrascrizioneV sec.epigrafe funeraria del Vescovo Giusto (Carcaiso 1996:374): “HIC REQ(UIESCIT) IN SOMMO PA(CIS) IUSTUS EPISC(OPUS) QUI FUIT IN(E-) PISCOPATUM ANNOS TRES (ET) MENSES XI·DEPOSITUS DIE MERCURIS NON·FEBR·POST CONSULATUM OLIBRI IUNIOR(IS)" | |
Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneLa datazione al V secolo è scaturita dalla presenza dell'epigrafe rinvenuta in situ e dall'analisi dei lacerti murari ancora visibili. |
Sequenza II
Periodo II | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaedificio a tre navate con abside | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tipologia di interventoriedificazione con ampliamento | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazionefine VIII secolo |
Sequenza III
Periodo III | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaedificio a tre navate con abside | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tipologia di interventorestauri e riedificazioni | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneinizi del IX secolo |
Sequenza IV
Periodo IV | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaedificio a tre navate | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tipologia di interventoedificio inglobato nel nuovo tempio | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneXI secolo sulla base dell'analisi stilistica e dei confronti |
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
La basilica paleocristiana è parte di un complesso che vede oggi la presenza di un nuovo edificio realizzato nel corso dell'XI secolo. L'edificazione è inquadrabile nel V secolo. La chiesa viene trasformata in due momenti: verso la fine dell’VIII secolo e all’inizio del IX sec. Il nuovo edificio è a tre navate, e viene probabilmente distrutto tra l’880 e l’882 a seguito dei saccheggi saraceni. La chiesa fu quindi ricostruita è distrutta una terza volta, fin quando nel corso dell’XI secolo è edificato un nuovo tempio, in parte rispondente a quello precedente
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | gennaio 1, 1970 |
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Autore scheda informatica | Federico Marazzi Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Alessia Frisetti |
Stato di avanzamento della scheda | 3. In corso di rilettura |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:0. Media}} |