BLEGGIO SUPERIORE (TN), S. Croce del Bleggio
Dati
Topografia{{#display_map:46.024372,10.839101|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Bleggio Superiore |
C.A.P. | 38071 |
Indirizzo/Località | Fraz. Santa Croce |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 46.024372 |
Longitudine | 10.839101 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
L’intitolazione della chiesa a sant’Eleuterio compare nel 1211 in un documento che nomina, insieme ad un Albertus archipresbyter, il suddiacono Seiano (o Graziano) (Leonardelli 1976-1977, n. 81; Curzel, Varanini 2011 n. 161).
Fonti archeologiche
Indagini archeologiche sono state effettuate nella metà degli anni Sessanta e Settanta (1964, 1974-1975) e nel 1996 (Ciurletti 2001, pp. 173-174; Ciurletti et al. 2003). Documentazione conservata presso l'Achivio della Soprintendenza di Trento.
Bibliografia
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L.M. CALDERA, La pieve del Bleggio nella storia e nell’arte, Trento 1989.
E. CAVADA, M. CORTELLETTI, L’edificio medievale: tecniche costruttive e maestranze, in E. CAVADA (a cura di), Pietre e memoria. Archeologia, architettura, storia e arte di una chiesa medievale alpina, Trento 2005, pp. 61-82.
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G. CIURLETTI, P. PORTA, La chiesa trentina delle origini, in R.M. BONACASA CARRA, E. VITALE (a cura di), La cristianizzazione in Italia tra Tardoantico ed Altomedioevo, Atti del IX Congresso di archeologia cristiana, Palermo 2007, pp. 567-604.
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E. CURZEL, G.M. VARANINI (a cura di), La documentazione dei vescovi di Trento (XI secolo-1218), Bologna 2011.
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A. GORFER, Il Lomaso, il Bleggio, il Banale. Tappe dell’evoluzione storica del territorio mediogiudicariese, in A. GORFER (a cura di), Le Giudicarie Esteriori. Banale, Bleggio, Lomaso. Il territorio, Trento 1987, pp. 193-592.
F. LEONARDELLI, Economia e territorio in area trentina tra XII e XIII secolo sulla base di 155 documenti trascritti e pubblicati, tesi di laurea, Università degli Studi di Padova, a.a. 1976-1977, relatore prof. G. Cracco.
H. STAMPFER, Cripta della Pieve di Santa Croce nel Bleggio superiore, in H. STAMPFER, T. STEPPAN (a cura di), Affreschi romanici in Tirolo e Trentino, Milano 2008, pp. 240-241.
Conservazione
In alzato
Intitolazione attuale
S. Croce
Intitolazione storica
SS. Eleuterio, Rustico e Dionigi, già S. Eleuterio
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
Il complesso pievano è situato all’estremità del terrazzo di Santa Croce. La pieve occupa una posizione chiave rispetto alla rete viaria antica, in uso almeno dall’età romana (Brogiolo, Cavada, Colecchia 2004; Colecchia 2012).
Funzione
Funzione dell'edificio
Battesimale
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Il complesso è costituito dalla chiesa con sottostante cripta, dalla torre campanaria addossata a S, dalla cappella di S. Giovanni Battista (forse l’originario battistero), dalla canonica ubicata sul lato meridionale e da alcuni fabbricati rustici limitrofi. Insieme alla parte inferiore del campanile, la cripta è il principale organismo architettonico superstite dell’impianto romanico (Periodo II) e sorge, a sua volta, su strutture preesistenti (Periodo I). La chiesa fu rimaneggiata nel Quattrocento. Nel XVI secolo fu realizzato un impianto ad aula unica priva di abside, con tre piccole cappelle sui lati maggiori. Agli inizi del Seicento si data l’aggiunta dell’abside. Tra il XVII e il XVIII secolo venne rimaneggiata anche la cripta. Il campanile subì diverse azioni di sopraelevazione. La facciata risale al 1913. Nella prima metà del Cinquecento, sulle preesistenze romaniche, venne realizzata l’attuale canonica |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaA navata unica (?) con abside sporgente OrientamentoE-W Articolazione e annessiGli scavi hanno messo in luce un tratto di fondazione di un’abside semicircolare in muratura (m 2 x 1,30). | |
Materiali e tecniche costruttive | |
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Installazioni liturgiche | |
RecinzioniAppartengono a questa fase forse anche alcuni pezzi reimpiegati (v. Elementi decontestualizzati) AmboneRecuperata una lastra d’ambone in pietra arenaria, recante una croce con ai lati una coppia di pavoni rampanti entro cornice a treccia e datato al IX secolo, rinvenuta rovesciata e reimpiegata, con la cavità verso l’alto in pezzo, come ossario dopo la costruzione della cripta romanica (Periodo II) (Ciurletti et al. 2003; Ciurletti, Porta 2007, pp. 583-584) | |
Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneIX secolo per l'arredo liturgico. |
Sequenza II
Periodo II | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaDi questa fase rimane la cripta a tre navate (quadrangolare) Articolazione e annessiUn locale voltato, attiguo alla cripta, forse era utilizzato come sacrestia. Rimane di questa fase anche il campanile. Attigua alla cripta (fianco S) si trova la cappella di S. Giovanni, ricostruita nel 1640 e dotata di un accesso indipendente. Secondo la tradizione sarebbe sorta su un battistero. I lacerti murari individuati nello scantinato dell’attuale canonica dimostrerebbero l’esistenza di un edificio canonicale già nei secoli XI-XII, a servizio della chiesa romanica (Caldera 1989, p. 103). | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tecnica murariaBlocchi di varia litologia, grossolanamente sbozzati, disomogenei per dimensione e disposti in corsi sub-orizzontali. Stilature nella malta regolarizzano il profilo dei conci. Livelli d'uso e pavimentiLastre di pietra calcarea. Decorazioni applicate alle murature e alla costruzioneLe volte sono decorate da affreschi a motivi geometrici (fasce e bordure che creano partiture ornamentali e che isolano le parti voltate corrispondenti ad ogni colonna) e figurativi (angeli reggenti globi e croci e rappresentazioni di santi), attribuiti alla seconda metà del XIII-inizi XIV secolo (Dal Prà 2004, pp. 155-163; Stampfer 2008). | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
Datazione e giustificazioneRomanica |
ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI
Lista degli oggetti
All’arredo liturgico della chiesa di Periodo I potrebbero appartenere alcuni frammenti scultorei di VIII-IX secolo reimpiegati nel campanile o murati nel corridoio comunicante con la cappella del Rosario (una lastra in pietra arenaria con decorazione ad intreccio di cerchi e di rombi realizzati in bassorilievo, altri pezzi di minori dimensioni) o esposti nella cripta (Caldera 1989, p. 37, figg. 9, 10).
Interpretazione
Confronti
Il campanile, romanico, trova confronti con altri complessi pievani dello stesso periodo (S. Maria a Tavodo, nel Banale, e S. Lorenzo a Vigo Lomaso) rivelando l’influenza di maestranze lombarde, probabilmente di area bresciana (Cavada, Cortelletti 2005, pp. 72-75).
Altre Informazioni
Osservazioni
Circa i santi che poi subentrano nell’intitolazione, Curzel segnala come l’accostamento ad Eleuterio dei ss. Dionigi e Rustico ha riscontro solo più tardi, in documenti di età moderna. Su questa base si ipitizza che l’Eleuterio contitolare della pieve non sia il compagno di apostolato di Rustico e Dionigi (martire venerato a Parigi in età carolingia), ma un santo omonimo, non meglio specificato (Curzel 1999, p. 156, nota 141). A s. Agata, venerata in funzione antiariana con Gregorio Magno, è intitolata invece la cripta, mentre a s. Giovanni Battista è dedicata una cappella (Curzel 1999, p. 156 e note 141 e 143).
Informazioni sulla pubblicazione
Data | 2020/01/31 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Annalisa Colecchia |
Stato di avanzamento della scheda | 1. In corso di compilazione |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:0. Media}} |