BISUSCHIO (VA), S. Bartolomeo: differenze tra le versioni
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|sources_epigraphiques=La più antica attestazione della chiesa del Ponte risale al XIII sec.; essa compare, sottoposta ad Arcisate, e non a Bisuschio, nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani'', sotto il titolo di S. Fedele (''Arzizate . ecclesia sancti fidelis'', col. 129 D). Con buona probabilità nei secoli precedenti la dedicazione si precisa come riferita alla chiesa in esame dal momento che essa già nel 1567 viene ricordata come ''capella S. Bartholomei, Simonis et inde Fidelis'' (ASDMi, X, Arcisate, v. 17, q.16). Per l’edificio è stata riconosciuta in età moderna la funzione di ospedale – ospizio, con annesso beneficio per il mantenimento di laici e clero che assistevano poveri, e specialmente nel nostro caso, viandanti e pellegrini (BUZZI, FRIGERIO, GALLI s.d., pp. 26-27). | |sources_epigraphiques=La più antica attestazione della chiesa del Ponte risale al XIII sec.; essa compare, sottoposta ad Arcisate, e non a Bisuschio, nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani'', sotto il titolo di S. Fedele (''Arzizate . ecclesia sancti fidelis'', col. 129 D). Con buona probabilità nei secoli precedenti la dedicazione si precisa come riferita alla chiesa in esame dal momento che essa già nel 1567 viene ricordata come ''capella S. Bartholomei, Simonis et inde Fidelis'' (ASDMi, X, Arcisate, v. 17, q.16). Per l’edificio è stata riconosciuta in età moderna la funzione di ospedale – ospizio, con annesso beneficio per il mantenimento di laici e clero che assistevano poveri, e specialmente nel nostro caso, viandanti e pellegrini (BUZZI, FRIGERIO, GALLI s.d., pp. 26-27). | ||
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|bibliographie=M. BERTOLONE, ''Carta archeologica d'Italia. La Lombardia. F. 31, Varese'', Firenze, 1950. | |||
G. BUZZI, P. FRIGERIO, B. GALLI, ''La chiesa e l’ospedale di S. Bartolomeo in Ponte'', in G.BUZZI, P. FRIGERIO, B. GALLI, A. BERTONI, R. GANNA, ''Per non dimenticare: l’oratorio di San Francesco da Paola e l’oratorio di S. Bartolomeo in Ponte'', Arcisate, s.d., pp. 121-176. | |||
L. GIAMPAOLO, ''Bisuschio, l’istituzione della Parrocchia e stroria delle sue chiese'', in “RSSV”, VI, 1960, pp. 79-121. | |||
''Liber notitiae sanctorum Mediolani. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano'', a c. di M. MAGISTRETTI, U. MONNERET DE VILLARD, Milano, 1917. | |||
A. SALA, ''Documenti per la storia della Diocesi di Milano'', Milano, 1958, pp. 30 e sgg. | |||
P. VIOTTO, ''Tre esempi di fondazioni ospedaliere medievali a Varese, Arcisate e Barasso'', in “Tracce”, XVII, 14, 1997, pp. 31-36. | |||
|conservation=L’edificio da tempo sconsacrato e di proprietà privata versa in un pesante stato di degrado e abbandono. In particolare, la caduta del tetto ha provocato danni consistenti alla struttura. | |conservation=L’edificio da tempo sconsacrato e di proprietà privata versa in un pesante stato di degrado e abbandono. In particolare, la caduta del tetto ha provocato danni consistenti alla struttura. | ||
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Versione attuale delle 12:53, 16 ago 2020
Dati
Topografia{{#display_map:45.873572,8.871128|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Comune | Bisuschio |
C.A.P. | 21050 |
Indirizzo/Località | |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 45.873572 |
Longitudine | 8.871128 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
La più antica attestazione della chiesa del Ponte risale al XIII sec.; essa compare, sottoposta ad Arcisate, e non a Bisuschio, nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, sotto il titolo di S. Fedele (Arzizate . ecclesia sancti fidelis, col. 129 D). Con buona probabilità nei secoli precedenti la dedicazione si precisa come riferita alla chiesa in esame dal momento che essa già nel 1567 viene ricordata come capella S. Bartholomei, Simonis et inde Fidelis (ASDMi, X, Arcisate, v. 17, q.16). Per l’edificio è stata riconosciuta in età moderna la funzione di ospedale – ospizio, con annesso beneficio per il mantenimento di laici e clero che assistevano poveri, e specialmente nel nostro caso, viandanti e pellegrini (BUZZI, FRIGERIO, GALLI s.d., pp. 26-27).
Fonti archeologiche
L’edificio è stato oggetto di un’indagine pionieristica da parte di G. Buzzi, G. Frigerio, A. Sassi che negli anni novanta del XX sec. hanno provveduto ad alcuni rilevamenti e a proporre una relazione di queste scoperte. Risulterebbe indispensabile un restauro conservativo e meritoria un’analisi stratigrafica degli alzati e uno scavo dell’area.
Bibliografia
M. BERTOLONE, Carta archeologica d'Italia. La Lombardia. F. 31, Varese, Firenze, 1950.
G. BUZZI, P. FRIGERIO, B. GALLI, La chiesa e l’ospedale di S. Bartolomeo in Ponte, in G.BUZZI, P. FRIGERIO, B. GALLI, A. BERTONI, R. GANNA, Per non dimenticare: l’oratorio di San Francesco da Paola e l’oratorio di S. Bartolomeo in Ponte, Arcisate, s.d., pp. 121-176.
L. GIAMPAOLO, Bisuschio, l’istituzione della Parrocchia e stroria delle sue chiese, in “RSSV”, VI, 1960, pp. 79-121.
Liber notitiae sanctorum Mediolani. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a c. di M. MAGISTRETTI, U. MONNERET DE VILLARD, Milano, 1917.
A. SALA, Documenti per la storia della Diocesi di Milano, Milano, 1958, pp. 30 e sgg.
P. VIOTTO, Tre esempi di fondazioni ospedaliere medievali a Varese, Arcisate e Barasso, in “Tracce”, XVII, 14, 1997, pp. 31-36.
Conservazione
L’edificio da tempo sconsacrato e di proprietà privata versa in un pesante stato di degrado e abbandono. In particolare, la caduta del tetto ha provocato danni consistenti alla struttura.
Intitolazione attuale
S. Bartolomeo
Intitolazione storica
S. Fedele
Diocesi attuale
Milano
Diocesi storica
Milano
Contesto Insediativo
Descrizione
Uscendo dall’abitato di Arcisate per l’antica strada maestra della Valceresio, attuale provinciale, si giunge sino al fondo di una valletta trasversale, incisa dall’emissario del laghetto Cicogna prima di confluire nella Roggia Molinara. Un antico ponte oggi appare obliterato dall’attuale sede stradale.
Abitato contemporaneo
In una permuta del 1272 tra il capitolo di Arcisate e un Guglielmo de “Borezio” vengono citate alcune vani relativi a un castello di Ravasina (Inter castrum de Rovaxina) un tempo appartenute al defunto Pietro de Ponte, sive de Rovaxina; si affaccerebbe l’ipotesi che almeno per il basso medioevo l’abitato di Ponte ovvero di Ravasina facesse parte di un insediamento fortificato (SALA 1958).
Funzione
Funzione dell'edificio
Incerta
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | All’interno di un compatto nucleo di edifici caratterizzato da muri a sprone e da un portale di ingresso di una certa monumentalità.L’edificio sacro è orientato, con l’altare a levante. La chiesa era costituita da una navata rettangolare, leggermente divaricata verso l’ingresso di 5,74 m - 6,00 x 8,28 - 8,34 m, conclusa ad oriente da un’abside semicircolare che si innestava senza discontinuità sulle murature laterali. È stato rilevato uno spessore del paramento murario di ca. 0,65 m. All’esterno sul lato settentrionale sono visibili i resti di una forte lesena inserita a rinforzo dell’arco traverso. L’abside, troncata nella sua estremità orientale, venne poi ridotta a forma rettangolare e voltata a botte. Il corpo della chiesa è realizzato da una muratura in pietrame in parte squadrato e in parte in ciottoli fluviali, legato da spessi letti di malta. Si segnala una monofora laterale, murata già in età antica. Si tratta di una feritoia centinata di 0,20-0,23 x 0,83 m, con pareti leggermente strombate e – pare – il voltino inclinato verso l’esterno dove la svecchiatura diventa di 0,32-0,33 x 0,89. Forse pertinente a una sistemazione romanica la finestrella a croce sopra la porta d’ingresso dell’edificio. |
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Articolazione in sequenze
Sequenza I
Periodo I | |
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Architettura | |
Tipologia planimetricaA navata unica con abside sporgente a sesto ribassato. Dimensioni8,28 – 8,34 m x 5,74 - 6,00 m OrientamentoE/W con abside a Est AlzatiPerimetrali non ortogonali tra loro | |
Materiali e tecniche costruttive | |
Tecnica murariaIl corpo della chiesa presenta una muratura in pietrame in parte squadrato e in parte in ciottoli fluviali, legato da spessi letti di malta. Altri elementi strutturali e architettoniciMonofora laterale, murata già in età antica: si tratta di una feritoia centinata di 0,20-0,23 x 0,83 m, con pareti leggermente strombate e – pare – il voltino inclinato verso l’esterno, dove la svecchiatura diventa di 0,32-0,33 x 0,89 m. | |
Installazioni liturgiche | |
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Sepolture | |
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Iscrizioni | |
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Datazione e giustificazion | |
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Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
Una attribuzione alla fine del X sec. è stata proposta da Frigerio et al. sulla base di confronti tipologici e stilistici. Si ritiene plausibile una datazione a età preromanica.
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | 2020/08/16 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Marina De Marchi, Emanuele Marcora |
Stato di avanzamento della scheda | 4. Scheda non Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:1. Affidabile}} |