BESAGNO (TN), Presentazione di Maria
Dati
Topografia{{#display_map:45.838576,10.970717|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Mori |
C.A.P. | 38060 |
Indirizzo/Località | Piazza S. Zenone, 3B, Besagno |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 45.838576 |
Longitudine | 10.970717 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Fonti storico-epigrafiche
Stando alla documentazione d’archivio, di una chiesa a Besagno non si parla prima del 1632, anno in cui compare negli atti della visita madruzziana (Nubola 1998, p. 287).
Bibliografia
B. ANDREOLLI, M. MONTANARI, L’azienda curtense in Italia. Proprietà della terra e lavoro contadino nei secoli VIII-XI, Bologna 1985.
A. BONINSEGNA (a cura di), La chiesa di Besagno, Mori (TN) 2008.
C. CIPOLLA, Antichi possessi del monastero veronese di Santa Maria in Organo, “Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino”, I (1882), pp. 275-299.
G. CIURLETTI, M. MAZZUCCHI, Le iscrizioni altomedievali di Besagno (Mori), Trento 2002.
E. CURZEL, G.M. VARANINI (a cura di), Codex Wangianus. I cartulari della Chiesa trentina (secoli XIII-XIV), Bologna 2007.
E. CURZEL, G.M. VARANINI (a cura di), La documentazione dei vescovi di Trento (XI secolo-1218), Bologna 2011.
G. CRISTOFORETTI, La visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento 1537-1538, Bologna 1989.
L. DAL RI, Mori: note storiche dalle origini alla fine della I Guerra mondiale, Mori (TN) 1970.
La Chiesa di Dio = A. COSTA (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, compendio di notizie e dati, Trento 1986.
C. MANARESI (a cura di), I placiti del Regnum Italiae, I, Roma 1955.
C. NUBOLA (a cura di), Per una banca dati delle visite pastorali italiane. Le visite della diocesi di Trento (1537-1940), Bologna 1988.
P. ORSI, Monumenti cristiani del Trentino anteriori al Mille, “Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino”, II (1883), pp. 129-148.
S. PASSERINI, Origini e memorie di Besagno, Trento 1938 (ed. anast. Trento 1988).
A. RIGOTTI, Lagarina romana. Storia antica e archeologia del territorio dal II sec. a.C. al V sec. d.C., (a cura di B. MAURINA), Rovereto (TN) 2007.
G. ROBERTI, La zona archeologica di Rovereto, “Studi Trentini di Scienze Storiche”, 40 (1961), pp. 105-137.
Conservazione
In alzato (fase ottocentesca, dopo re-intitolazione)
Intitolazione attuale
Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria
Intitolazione storica
S. Zenone
Diocesi attuale
Trento
Contesto Insediativo
Descrizione
La chiesa si trova in fianco al paese sul margine di un breve terrazzo delle prime falde del versante occidentale del monte Baldo, dominante la Vallagarina da circa 390 m di quota lungo la strada che da Mori conduce a Brentonico. Vaghe le notizie archeologiche relative a questo luogo che, in forma imprecisa, riferiscono di ritrovamenti di monete e altri manufatti, ma anche di non meglio precisate “tombe”, tutti dispersi (Roberti 1961, p. 118; Rigotti 2007, pp. 277-278).
Funzione
Funzione dell'edificio
Oratorio (S. Zenone)
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Ad un oratorio di età altomedievale eretto in onore di s. Zenone appartengono due iscrizioni, note dal XVIII secolo (v. Elementi decontestualizzati) e recentemente datate a metà IX-X secolo. L'edificio è stato pesantemente modificato a partire dal 1864 e è variato anche il titolo, secondo alcuni nel 1836 (Boninsegna 2008), per secondo altri dopo la ricostruzione (Dal Ri 1970, p. 284; La chiesa di Dio, p. 527). Il cantiere (1864-1866), ha mutato forma e aspetto dell’edificio, che nella cartografia austriaca compare canonicamente orientato con pianta ad aula e abside distinta a E. Poi diventa a pianta centrale, con timpano fiancheggiato da due campanili, rotazione dell’asse principale e interno di gusto neoclassico (Dal Ri 1970, p. 286). Nella veste precedente la facciata portava un affresco raffigurante S. Zenone e un cimitero attorniava su tre lati la chiesa (Boninsegna 2008). |
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Articolazione in sequenze
ELEMENTI DECONTESTUALIZZATI
Lista degli oggetti
Due lastre in chiara condizione di riempiego recano iscrizioni. La prima, integra fino alla fine del Settecento quando per la prima volta è stata trascritta e oggi mutila sul lato destro, si trova sulla fronte di una lastra in pietra calcarea locale (cm 64,7 x 9,25 x 7,7 di spessore) ritenuta pertinente ad un’architrave, ma che non si esclude forse – stante lo spessore – parte di una mensa d’altare. Essa porta, su un’unica linea, il testo Ad honore(m) D(e)i et S(an)c(ti) Zenoni(s) ego Joh(annes) p[res)b(yte)r hunc or(torium) edificavi], parte – l’ultima – integrata sulla base della trascrizione manoscritta settecentesca del roveretano Giuseppe Valeriano Vannetti (riprodotta in Ciurletti, Mazzucchi 2002, p. 3). La seconda iscrizione occupa lo specchio di una lastra riquadrata, in analoga pietra (cm 62 x 30 x 12 di spessore). Il testo, disposto su quattro righe con lettere di altezza regolare incise in buona scrittura capitale attuaria, riporta: +Joh(annes) p(res)b(yter) aedificator ti/tuli hic optat requiescere / tum(u)lo D(eu)s illi donet s(empitern)a(m) requ(i)/em. Felix sit illi mansio.
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
Per le iscrizioni è stata proposta una datazione di metà IX-X secolo per tracciato paleografico e per modalità di composizione dei testi (Ciurletti, Mazzucchi 2002, p. 6).
Altre Informazioni
Informazioni sulla pubblicazione
Data | 2020/01/29 |
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Autore scheda informatica | Careuser Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Enrico Cavada |
Stato di avanzamento della scheda | 5. Scheda Verificata |
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