BERGAMO, S. Alessandro

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune Bergamo
C.A.P. 24129
Indirizzo/Località Piazza Duomo
Toponimo
Proprietario Diocesi di Bergamo
Vincoli
Riferimenti cartografici 5061294 551608 32T
Particella catastale
Latitudine 45.703464
Longitudine 9.662803
Altitudine


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

Codice diplomatico longobardo, ed. L. SCHIAPARELLI, vol. II, Roma 1933 (F.S.I. 63): doc. 293 (a. 774), testamento di Taido, gasindio di re Desiderio: “Basilice beatissimi Christi martyris Sancti Alexandri intra hac civitate Bergomate, ubi eius sanctum corpus requiescit, set et beatissimi Christi martyris et apostoli Sancti Patri infra curte Sancti Alexandri”, beneficiarie, insieme alle chiese di S. Vincenzo e S. Maria, della curtis di Bonate; si dispone inoltre che dopo la morte della moglie i servi dipendenti siano liberati dal vescovo “deducti erga altario beatissimi Christi martyris Sancti Alexandri sito Bergomate, ubi eius sanctum corpus requiescit”.

Le pergamene degli Archivi di Bergamo, a.740-1000, ed. M. CORTESI, Bergamo 1988, doc.6 (a.800), testamento in cui si lascia alla “basilica Sancti Alexandri de Pergamo, ubi sactum corpus eius requiescit” la curtis di Nembro, si dispone la liberazione dei relativi servi, e si stabilisce che qualora questi, una volta liberati, vogliano andarsene, dovranno pagare alla chiesa 4 denari, ponendoli “super archa Sancti Alexandri”. Doc. 9 (a.816), 10 (a.828), 11 (a.829) (“ecclesia Sancti Alexan[dri scita pr]ope muro civitatis Bergomensis, ubi eius sanctum et venerabilem corpus eius (!) requiescit”), 12 (a.[830]), 15 (a.847), 17 (a.856) (“Eclesia Beati martiris Christi Allexandri sita foris porta prope muro civitatis Bergamo”), 18 (a.856) (“eclesia Sancti Alexandri, sita foris muro civis Bergamo, ubi eius sanctum requiessit corpus”), 19 (a.857), 24 (a.875), 29 (a.[882]), 31 (a.886), 35 (a.898), 36 (a.898), *37 (a.899) (Falsificazione in forma di copia imitativa del sec. XI di diploma di Berengario per la concessione al vescovo Adalberto dei diritti sul mercato annuale tenuto in occasione della festività di S. Alessandro: “Certum et manifestum est quoniam nostris temporibus in excidio Pergamee urbis, quando a domino Berengario imperatore urbs obsessa fuit, ecclesia Beati Alexandri martiris in qua preciosissimum eius corpus humatum esse dinoscitur diruta et combusta remansit; cuius compassione perculsi, ingenti studio et diligentia ad reformandum eam elaboravimus ac demum eius sacratissimum corpus in criptam quam noviter in eadem ecclesia construximus Deo cooperante eximia celebratione transmutavimus”), 38 (a.900), 39 (a.904), 40 (a.905), 43(a.908), 47 (a.909), 48 (a.[909-910]), 56 (a.913) (“pertinet de episcopio Sancti Alexandri”), 58 (a.915), 59 (a.917), 64 (a.920), 65 (a.923), 67 (a.924), *74 (Falso originale del sec. XI di privilegio del vescovo Adalberto di concessione di decime su una parte dei dintorni della città: “a parte meridiana sub muro predicte civitatis, prope locum ubi corpus beati Alexandri gloriosi martiris, Deo preordinante et me cooperante, iacet humatum”), 75 (a.929), 79 (a.933), 81 (a.941) (“iuris Sancti Alexandri de suo episcopio”), 95 (a.954), 98 (a.956), 101 (a.958) (“senodohium [et cano]nice ecclesie Sancti Alexandri, qui est sito foris muro non multum logne a porta civitate Bergamo, ubi eius sanctum humatum requiexit corpus”), 106 (a.959), 109 (a.961), 112 (a.962) (“iuris prefate eclesie Sancti Alexandri et episcopatus Bergomense”), 113 (a.[962]), 118 (a.968), 119 (a.968), 134 (a.975), 135 (a.975) (“prepositus canonice Sancti Alexandri, quod stare videtur canonica ipsa foris prope civitate Bergamo da porta suprascripti Sancti Alexandri”), 137 (a.976), 139 (a.977), 143 (a.979), 144 (a.979), 145 (a.979), 147 (a.980), 150 (a.982) (“prepositum canonica de ordine eclesie Sancti Alexandri Christi martiris, sita canonica et eclesia ipsa foris et non multum longe a civitate Bergamo, da porta qui dicitur Sancti Alexandri, ubi eius sanctum requiessit corpus”), 152 (a.985), 154 (a.986), 159 (a.989), 170 (a.996), 171 (a.996), 173 (a.996), 176 (a.997), 188 (a. 1000), 196, 203, 204.

Die Urkunden der Karolinger Lothars I und Lothars II, ed. Th. SCHIEFFER, Berlin-Zurich 1966 (M.G.H., Dipl. Karol., III), doc. 43 (a.840(?)) (Diploma di Lotario I alla Chiesa di Bergamo con cui concede la facoltà di inquisire sui propri beni per sanare eventuali usurpazioni subite: “de rebus ecclesiae Alexandri sive et Vincentii beatissimorum martyrum, cui ipse episcopali iure preesse dinoscitur”).

Die Urkunden der deutschen Karolinger Karl III, ed. P. KEHR, Berlin 1936-37 (M.G.H., Dipl. ex stirpe Karol., II/1), doc. 88 (a.883); I diplomi di Berengario I, ed. L. Schiaparelli, Roma 1903 (F.S.I., 35), doc. 43 (a.904), 47 (a. 904) (Diploma con cui Berengario concede al vescovo Adalberto la facoltà di ricostruire le mura urbane distrutte dalle incursioni degli Ungari).

Fonti archeologiche

Nel 2004, in occasione dei lavori di restauro, sono stati condotti scavi archeologici (nota aggiunta dall'autore della scheda informatica su informazioni rinvenute in rete ma prive di riferimenti bIbliografici).

Bibliografia

D. CALVI, Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo, sua Diocese, et Territorio…, Milano 1676.

J. JARNUT, Bergamo 568-1098. Storia istituzionale, sociale ed economica di una città lombarda nell’alto medioevo, Bergamo 1980, pp. 38-40.

P. SERRA, Antiche stampe di Bergamo dal XV al XVIII secolo, Bergamo 1982

Conservazione

Non più esistente. Nel 1561 l'antica a cattedrale di S. Alessandro fu demolita per la costruzione della nuova cinta muraria e il relativo collegio canonicale fu trasferito presso la chiesa di S. Vincenzo, che dal 1689 assumerà anche il titolo di S. Alessandro.

Intitolazione attuale

S. Alessandro

Intitolazione storica

S. Alessandro

Diocesi attuale

Bergamo

Diocesi storica

Bergamo


Contesto Insediativo

Descrizione

L'attuale cattedrale di S. Alessandro è identificata con la basilica paleocristiana della città (città alta), intitolata al martire patrono, e come tale si crede sia sorta al di fuori della città antica, presso la porta occidentale, all’imbocco della via che da Bergamo portava a Lecco e Como, lungo cui si sviluppa il Borgo Canale, zona di necropoli romana e paleocristiana indiziata da epigrafi funerarie.

Strutture precedenti

Nel 2004, i occasione dei lavori di restauro, durante gli scavi sono stati individuati resti di epoca romana che hanno permesso di ricostruire con particolare precisione sia gli edifici che si sono susseguiti nell'area che l'impianto urbano della zona in cui attualmente si trova il duomo; tra questi, un edificio datato al V secolo, interpretato come il primo edificio di culto paleocristiano (nota aggiunta dall'autore della scheda informatica su informazioni rinvenute in rete ma prive di riferimenti bibliografici).

Abitato contemporaneo

La più antica attestazione, del 774, mostra la chiesa come unita a quella di S. Pietro, che sorgeva nei pressi, probabilmente con funzione di cattedrale invernale; nello stesso documento, il lascito testamentario allude ad una condivisione del patrimonio, e quindi del titolo, con la cattedrale di S. Vincenzo (unita alla chiesa di S. Maria), sita all’interno delle mura. Sappiamo infatti che nel 774 la chiesa di S. Alessandro è detta interna al circuito murario, mentre nei documenti successivi è riportato con una certa regolarità il dato della collocazione all’esterno delle mura, talvolta con riferimento esplicito alla ubicazione presso una porta indicata anch’essa come Sancti Alexandri (documento del 958). Questo fa ritenere che il dato del 774 alluda solo ad una temporanea espansione della cinta muraria, peraltro di breve durata.


Funzione

Funzione dell'edificio

Cattedrale

Descrizione

Nella documentazione del IX e X secolo la chiesa di S. Alessandro è sempre qualificata come cattedrale. Dal 954 è attestata l’esistenza di un collegio canonicale presso la chiesa e nel 958 è citato anche uno xenodochio.

Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione La più antica attestazione, del 774 mostra la chiesa come unita a quella di S. Pietro, che sorgeva nei pressi, probabilmente con funzione di cattedrale invernale; nello stesso documento, il lascito testamentario allude ad una condivisione del patrimonio, e quindi del titolo, con la cattedrale di S. Vincenzo (unita alla chiesa di S. Maria), interne anch'esse alle mura. Nei documenti della seconda metà del X secolo compare l’uso del titolo mater ecclesiae per la chiesa di S. Vincenzo, probabilmente come prima forma di rivendicazione di una esclusiva dignità cattedrale; il conflitto in questa materia tra le due chiese si protrae per buona parte del XII secolo. Furono unificate in un solo ente (ecclesia pergamensis) nel 1189, lo rimangono fino al 1561, anno della demolizione della cattedrale di S. Alessandro per la costruzione della nuova cinta muraria e di trasferimento fisico del relativo collegio canonicale presso la chiesa di S. Vincenzo, che dal 1689 assumerà anche il titolo di S. Alessandro. Nel documento del 774 si parla espressamente di un altare dedicato a S. Alessandro, e nell’800 si menziona un’archa, evidentemente il sarcofago con le spoglie del santo. Un falso dell’XI secolo (a.899) racconta della distruzione della chiesa e della sua ricostruzione ad opera del vescovo Adalberto, con traslazione delle spoglie del santo; è possibile che la notizia in sé sia vera, in quanto un diploma autentico del 904 concede allo stesso vescovo la facoltà di ricostruire le mura cittadine, distrutte pochi anni prima dagli Ungari, e già in precedenza la città era stata oggetto di distruzioni a causa della conquista da parte di Arnolfo, che dopo tale evento venne riconosciuto re d’Italia (distruzioni a cui si fa cenno in un diploma concesso alla Chiesa di Bergamo dallo stesso Arnolfo il 1° gennaio 895). Nella seconda metà del X secolo si parla espressamente anche della canonica di cui si esplicita l’ubicazione al di fuori delle mura, presso la porta omonima (cfr. documenti del 975 e 982), e nel 958 è citato anche uno xenodochio.

Articolazione in sequenze

Interpretazione

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Altre Informazioni

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Informazioni sulla pubblicazione

Data giugno 25, 2019
Autore scheda informatica Marie-Ange Causarano Scheda Personale
Autore scheda cartacea Andrea Zonca
Stato di avanzamento della scheda 5. Scheda Verificata
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