BARI, S. Maria del Buon Consiglio

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Dati

Topografia

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Nazione Italia
Regione Puglia
Provincia Bari
Comune Bari
C.A.P. 70121
Indirizzo/Località Piazza Santa Maria del Buon Consiglio
Toponimo Santa Maria del Buon Consiglio
Proprietario
Vincoli
Riferimenti cartografici
Particella catastale
Latitudine 41.131684
Longitudine 16.870258
Altitudine m 7 s.l.m.


Fonti storiche e identificazione

Fonti storico-epigrafiche

Un aneddoto riportato dallo studioso Beatillo e avvenuto nel 946, racconta il cambiamento di denominazione della chiesa da ‘Santa Maria del Popolo’ e poi cambiato in ‘Santa Maria del Buon Consiglio’ . Tale nome farebbe riferimento a scontri violenti che si verificarono proprio nei pressi della stessa chiesa. Il Beatillo ci racconta che, durante la dominazione bizantina, i bizantini stessi si erano arrogati il diritto di accompagnare le spose baresi all’altare, gesto questo che era naturalmente mal visto dagli abitanti della città. In occasione di uno sposalizio, due sposi in attesa all’interno della chiesa con un pretesto scatenarono una rissa e gli scontri si verificarono in tutta la città, a discapito di molti bizantini. Alla fine dei tafferugli, abitanti baresi e bizantini si incontrarono presso la Chiesa per accordarsi su nuove regole di convivenza e da qui il cambiamento nel nome.

Fonti archeologiche

Evidenze archeologiche individuate nel corso delle operazioni di risistemazione e restauro dei resti della chiesa e della piazza, a partire dal 1984, ad opera della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Puglia.

Bibliografia

Apollonj Ghetti 1972: M. Apollonj Ghetti, Bari Vecchia, Bari, 1972, pp. 196-200.

Archeologia di una città 1988: G. Andreassi, F. Radina (a cura di), Archeologia di una città. Bari dalle origini al X secolo. Catalogo della mostra (Bari - Santa Scolastica, 6 marzo-23 dicembre 1988), Bari 1988.

Beatillo: A. Beatillo, Historia di Bari principale città della Puglia, etc., Napoli 1637 (ristampa , Bologna 1965), 34-35.

Bertelli 2011: G. Bertelli, Bari dal VI secolo all’intervento di Basilio Mesardonite (1011): appunti di topografia urbana sulla base dei più recenti dati archeologici, in Marmoribus Vestita, 2011, pp. 159-177.

Lavermicocca, De Tommasi, Battisti, Barile 1988: N. Lavermicocca, G. De Tommasi, A. Battisti, S. Barile, Santa Maria del Buon Consiglio, in Archeologia di una città, Bari 1988, pp. 551-558.

Lavermicocca 1991: N. Lavermicocca, Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, in (a cura di) Lavermicocca, Bari sotto chiave le chiese “impossibili”, Bari 1991, 140-147.

Lavermicocca, De Tommasi, Battisti, Barile 1988: N. Lavermicocca, G. De Tommasi, A. Battisti, S. Barile, Santa Maria del Buon Consiglio, in G. Andreassi, F. Radina (a cura di), Archeologia di una città, Bari 1988, 551-564.

Otranto, Cassano 1989: G. Otranto, R. Cassano, Le origini della diocesi, in F. Tateo (a cura di), Storia di Bari dalla preistoria al mille, Bari 1989, 233-254.

Ricchetti 1989: G Ricchetti, L’ambiente fisico, in R. Cassano, M. Pani (a cura di), Storia di Bari dalla preistoria al mille, Bari 1989, 5-16.

Conservazione

La chiesa si trova in stato di rudere e messa in luce con scavo.

Intitolazione attuale

Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio

Intitolazione storica

Chiesa di Santa Maria del Popolo

Diocesi attuale

Arcidiocesi di Bari-Bitonto


Contesto Insediativo

Descrizione

Dal punto di vista geomorfologico la penisola, che ospita l’insediamento attualmente occupato dal Borgo antico della città di Bari, è caratterizzata dall’affioramento del cosiddetto ‘Calcare di Bari’, formazione morfologica che ha uno spessore massimo di m 2000e appartenente all’età tra il Valanginiano e il Turoniano inferiore Contesto insediativo attuale. Dal punto di vista orografico, il territorio barese corrisponde a un altopiano conformato a gradinata verso l’Adriatico e limitato all’interno dalle contigue depressioni del Tavoliere e della Fossa bradanica, da una marcata scarpata con dislivello intorno al centinaio di metri. Il sito si sviluppa nel cuore dell’omonima Piazza di Santa Maria del Buon Consiglio che, prima dell’intervento della Soprintendenza era adibita a parcheggio per le autovetture. La Piazza e quindi la Chiesa, si trova incassata tra una serie di abitazioni, la cui costruzione è avvenuta in epoche successive, vista anche l’obliterazione del sepolcreto individuato a N dell’abside della prima fase dell’edificio religioso.

Strutture precedenti

sepolcreto medievale con tombe a fossa e galleria-cisterna in blocchi di tufo, in corrispondenza dell’edificio. Secondo sepolcreto.


Funzione

Funzione dell'edificio

Devozionale


Galleria di immagini

Informazioni generali

Descrizione La prima fase di assetto dell’edificio religioso presenta una scansione in tre navate divise da pilastri in pietra sbozzata; le mura perimetrali erano composte in pietra. Proveniente da questa prima fase edificatoria è un lacerto musivo, databile al IX-X secolo, composto da formelle policrome di marmo miste a cotto, combinate secondo diversi motivi geometrici, secondo la tecnica dell’opus sectile.

Articolazione in sequenze

Sequenza IX

Periodo IX
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

Pianta Longitudinale EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

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Tecnica muraria

edificio con scansione interna a tre navate divise da pilastri in pietra sbozzata.

Livelli d'uso e pavimenti

IX-X sec.: pavimentazione composta da formelle policrome di marmo miste a cotto, combinate secondo motivi geometrici. La tecnica utilizzata è quella dell’opus sectile (visibile lungo il lato meridionale della Chiesa) EmptyData.png EmptyData.png

Installazioni liturgiche

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Sepolture

Posizione e relazione con l'edificio

In corrispondenza della Chiesa e pertinenti al periodo subito precedente alla fondazione di X sec. sono stati individuati due sepolcreti, l’uno subito sotto la chiesa costituito da tombe a fossa ed un secondo nella porzione retrostante l’abside, costituito da ca. venti tombe a fossa e a cassa. EmptyData.png

Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

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Sequenza XI

Periodo XI
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

Pianta Longitudinale EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Materiali e tecniche costruttive

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Tecnica muraria

edificio con scansione interna a tre navate divise da pilastri in pietra sbozzata.

Livelli d'uso e pavimenti

XI-XII sec.: pavimento tessellato costituito da blocchetti di calcare e marmo delle dimensioni di ca. cm 12x12 e cm 10x 10, diviso in quattordici riquadri che racchiudono motivi decorativi variamente combinati, a scacchiera, a rombi, a fiori, a losanghe o a reticolo, ed occupa quasi per intero la navata centrale. Nelle navate laterali la pavimentazione sempre relativa a questo periodo è costituita da ‘chiancarelle’ in calcare e di varie dimensioni. EmptyData.png EmptyData.png

Installazioni liturgiche

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Sepolture

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Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

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Sequenza XIII

Periodo XIII
EmptyData.png Architettura

Tipologia planimetrica

Pianta Longitudinale EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png EmptyData.png

Alzati

Le colonne, tutte di reimpiego, sono provviste di capitelli di cui due corinzi, di età romana, due con una corona di foglie lisce di epoca medievale (XI sec.) e due di età più tarda. Altri due capitelli corinzi, utilizzati all’interno del cortile del Castello normanno svevo, potrebbero provenire proprio dall’edificio in esame, dal momento che due colonne di questo ne sono oggi prive.

Materiali e tecniche costruttive

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Livelli d'uso e pavimenti

XVIII sec.: il piano di calpestio viene riportato allo stesso livello del X secolo (visibile in corrispondenza delle colonne e dei pilasti ancora in situ). EmptyData.png EmptyData.png

Installazioni liturgiche

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Sepolture

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Iscrizioni

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Datazione e giustificazion

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Interpretazione

Datazione e giustificazione critica

La fase più antica dell’edificio risale verosimilmente alla presenza bizantina nella città (X-XI sec.), che permise la realizzazione di una serie di edifici anche con soluzioni architettoniche nuove (si veda, per esempio, la copertura della Chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo). La seconda fase può essere ascritta a una prima ricostruzione dell’edificio, da mettere in relazione a seguito dei danni che Guglielmo il Malo nel 1156 arrecò alla città, che gli si era ribellata. La terza fase, relativa al XVIII secolo, riguarda un rifacimento moderno per la lunga fase di utilizzo.

Interpretazione

Edificio ecclesiastico le cui funzioni liturgiche non sono del tutto perspicue. Si tratta, verosimilmente, di un edificio devozionale. EmptyData.png



Informazioni sulla pubblicazione

Data novembre 9, 2015
Autore scheda informatica Careuser Scheda Personale
Autore scheda cartacea Serena Brandi
Stato di avanzamento della scheda 1. In corso di compilazione
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