AVELLINO, S. Paolo
Dati
Topografia{{#display_map:40°54'53.79"N,14°48'1.96"E|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Comune | Avellino |
C.A.P. | 83100 |
Indirizzo/Località | Località Castello |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 40°54'53.79"N |
Longitudine | 14°48'1.96"E |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Bibliografia
ASV, Fondo Visite Apostoliche
AUBRAY L., Les Registres des Gregoire IX, Paris 1890.
CDV, II = Codice Diplomatico Verginiano, vol. II, 1102-1132, (a cura di) Tropeano P. M., Montevergine 1978.
CDV, IV = Codice Diplomatico Verginiano, vol. IV, 1151-1160, (a cura di) Tropeano P. M., Montevergine 1980.
CDV, V = Codice Diplomatico Verginiano, vol. V, 1161-1169, (a cura di) Tropeano P. M., Montevergine 1981.
MONGELLI G. (a cura di), Regesto delle pergamene, vol. I (secc. X-XII), Roma 1956.
Rat. Dec. = Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Campania, (a cura di) Inguanez M., Mattei Cerasoli L., Sella P., Città del Vaticano 1942.
BELLABONA S., Raguagli della città di Avellino, Trani 1656.
COLUCCI C., Il castello di Avellino, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia. Il Medioevo, (a cura di) E. Cuozzo, Pratola Serra 1996, pp. 544-560.
MONTEFUSCO A., Monografie per la storia di Avellino, Avellino 2011.
MUOLLO G., I monasteri benedettini, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia. Il Medioevo, (a cura di) E. Cuozzo, Pratola Serra 1996, pp. 401-415.
SCANDONE F., Storia di Avellino, vol. II, parte I, Avellino feudale. Avellino durante la dominazione dei Normanni (1077-1195), Napoli 1948.
SCANDONE F., Storia di Avellino, vol. II, parte II, Avellino feudale. Avellino durante le dominazioni sveva-angioina-aragonese (1195-1500), Napoli 1950.
TANZARELLA S. (a cura di), Dizionario storico delle diocesi. Campania, Palermo 2010.
VIOLANTE D., Avellino-Medioevo, Avellino 2011.
Conservazione
Le antiche fabbriche del monastero e della chiesa, furono vendute nel 1806 alla famiglia Plantulli, ed inglobate all’interno del Palazzo. Durante alcuni lavori di ristrutturazione, resisi necessari in seguito al terremoto del 1980, sono venuti alla luce i corpi di fabbrica di quella che doveva essere l’originaria chiesa, mentre dei restanti ambienti del monastero, sconvolti da rimaneggiamenti e costruzioni successive, non resta più nulla. Restauri: non si hanno notizie precise dei vari lavori che hanno interessato l’edificio che dal XIX secolo risulta di proprietà privata ed è inglobato nel Palazzo Plantulli.
Intitolazione attuale
Monastero di San Paolo/Palazzo Plantulli
Intitolazione storica
monasterio Sancti Pauli Apostoli (1103)
Diocesi attuale
Avellino
Diocesi storica
Avellino
Contesto Insediativo
Descrizione
i resti del monastero sono inglobati all’interno del Palazzo Plantulli, sorto a ridosso delle mura del Castello, lungo Corso Umberto I, a poca distanza dalla Casina del Principe.
Abitato contemporaneo
il monastero sorse in una zona considerata in epoca longobarda come “extra civitatem”, ma che, in età normanna, con l’espansione della città lungo l’asse Est-Ovest, divenne il “capo” orientale che definiva i nuovi confini del nucleo urbano. L’importanza dell’edificio di culto è riscontrabile anche nella toponomastica: infatti nel 1165, un documento dell’Archivio di Montevergine, oltre a ricordare il monastero stesso, cita il “ponte San Paolo” nelle sue immediate vicinanze (CDV, V, 456). A poca distanza, sulla collina tufacea del castello, sono stati individuati i resti di un edificio di culto, di almeno IX secolo, che si affacciava sull’attuale Corso Umberto I, e quindi, sul monastero in esame.
Funzione
Funzione dell'edificio
Monastica
Descrizione
Cambiamento funzione: le strutture del monastero vennero inglobate nel Palazzo Plantulli, costruito agli inizi del XIX secolo.
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Fino al mille: data la carenza di informazioni sul periodo di fondazione dell’edificio, che potrebbe essere coevo a quello di San Benedetto, nella zona dell’attuale Duomo, o di poco successivo, non è possibile avanzare ipotesi ricostruttive sulla struttura del monastero.
Dopo il mille: Per lo storico Bellabona il monastero sarebbe stato fondato nel 1054. I numerosi documenti di XII e XIII secolo, che ci informano sul considerevole cespite di beni fondiari distribuiti nelle zone più fertili del territorio e sul numero cospicuo di casa possedute nella città, ci permette di avanzare l’ipotesi che quello di San Paolo fosse un monastero molto ricco e florido, forse addirittura “autocefalo” dipendente direttamente dalla Santa Sede, a cui corrispondeva un censo annuo, e con un fiduciario, nella persona del rettore della chiesa, che ne amministrava i beni. Le informazioni sulla comunità monastica cessano nel 1430, con l’ultima menzione della badessa Filippa. Alla fine del XVI secolo il monastero, abbandonato dalle suore, diventò un semplice ospizio occasionale per i monaci e la stessa chiesa venne affidata al clero secolare ed, in seguito, ai frati camaldolesi dell’Incoronata di Sant’Angelo a Scala. Agli inizi del 1806, con la confisca dei beni ai Camaldolesi, San Paolo venne ceduto all’Università di Avellino che lo alienò a privati cittadini. Gran parte dei beni dell’ex monastero vennero acquistati dalla famiglia Plantulli, che ristrutturò le antiche fabbriche inglobate nel Palazzo Plantulli. Durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio a seguito del terremoto del 1980 sono venuti alla luce i resti di una chiesa di dimensioni significative (11 x 16 m). Attraverso un androne su due livelli, si accede ad un terrazzamento confinante con il castello e chiuso sui lati corti da due corpi di fabbrica. Sul corpo di destra sono leggibili quattro campate con voltine e crociere, le navate di destra e sinistra, con relative absidi, l’aula centrale e i pilastri in pietra squadrata inglobati nelle murature e coperti di intonaco. Su uno di questi è ancora leggibile un affresco raffigurante un “Ecce Homo” databile al XIV secolo. |
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Articolazione in sequenze
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
assoluta (14C, testi, iscrizioni): fonti
Confronti
Monastero di San Benedetto
Informazioni sulla pubblicazione
Data | ottobre 20, 2014 |
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Autore scheda informatica | Federico Marazzi Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Consuelo Capolupo |
Stato di avanzamento della scheda | 3. In corso di rilettura |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:0. Media}} |