ATRIPALDA (AV), S. Maria agli Archi
Dati
Topografia{{#display_map:14.834748,40.919611|width=400|height=300|service=osm|zoom=18}} | |
Nazione | Italia |
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Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Comune | Atripalda |
C.A.P. | 83042 |
Indirizzo/Località | Contrada Castello |
Toponimo | |
Proprietario | |
Vincoli | |
Riferimenti cartografici | |
Particella catastale | |
Latitudine | 14.834748 |
Longitudine | 40.919611 |
Altitudine |
Fonti storiche e identificazione
Bibliografia
AA.VV., La Campania paese per paese, vol. I, Firenze 199, pp. 174-175.
CUOZZO E., La struttura diocesana dell’Italia meridionale altomedioevale e la nascita della diocesi di Avellino, in San Modestino e l’Abellinum cristiana, (a cura di) S. Accomando, Avellino 2013, pp. 297-318.
FARIELLO SARNO M. R., Abellinum cristiana: gli scavi della Basilica, in San Modestino e l’Abellinum cristiana, (a cura di) S. Accomando, Avellino 2013, pp. 205-214.
FARIELLO SARNO M. R., Abellinum paleocristiana, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia. L’Irpinia Antica, vol. I, (a cura di) G. Pescatori Colucci, Pratola Serra 1996, pp. 161-178.
FARIELLO SARNO M. R., Il complesso paleocristiano di S. Ippolisto – Capo La Torre. Nuove scoperte e prospettive di ricerca, in Rassegna Storica Irpina, 3-4, Avellino 1991, pp. 11-34.
GALASSO G., I comuni dell’Irpinia. Storia, arte, monumenti, Avellino 2005, pp. 28-31.
MELILLO S., Avellino, in Dizionario storico delle diocesi. Campania, (a cura di) S. Tanzarella, Palermo 2010, pp. 152-171.
SCANDONE F., Storia di Avellino, vol. II, parte I, Avellino feudale. Avellino durante la dominazione dei Normanni (1077-1195), Napoli 1948.
Conservazione
Edificio menzionato solo nelle fonti.
Intitolazione storica
Chiesa di San Maria ad Arci; Santa Maria dei Morti
Diocesi attuale
Avellino
Diocesi storica
Diocesi di Avellino, fondata tra V e Vi secolo. Unita a Frigento nel 1146, la incorpora nel 1818
Contesto Insediativo
Descrizione
La chiesa di Santa Maria ad Arci probabilmente sorgeva nell’area dell’attuale contrada Castello, una collina ad Est del fiume Sabato ed a S-E della chiesa di Sant’Ippolisto. La zona è caratterizzata dalla presenza di fitta vegetazione e bassa densità abitativa, nonostante la vicinanza al comune.
Strutture precedenti
Tracce di un primo insediamento nella zona, databile alla tarda età del bronzo (XIII-X secolo a.C.), sono venute alla luce sulla collina della Civita, alla sinistra del fiume Sabato. In tale area si formò, in età sannitica (V-III secolo a.C.) un piccolo abitato, poi fortificato da un circuito murario in opera quadrata, di cui è stato localizzato un tratto, lungo solo pochi metri nell’area prossima al settore Nord delle mura di età tardo-repubblicana (I secolo a.C.). Durante la guerra sociale Silla, con molta probabilità, occupò, senza distruzioni, il primitivo centro deducendovi una colonia per i suoi veterani. Altri contigenti coloniali, composti per lo più da legionari romani, furono dedotti da Ottaviano Augusto. Dallo stesso imperatore Abellinum fu annessa alla Regio II, l’Apulia, alla quale la città era legata economicamente. In età imperiale il centro portava il titolo di Colonia Veneria Livia Augusta Alexandriana Abellinatium. Nel IV secolo la città passò sotto la giurisdizione del Vicarius Urbis Romae ed nel V secolo divenne sede di diocesi. Il centro si spopolò a causa della profonda crisi economica che lo investì tra III e IV secolo d.C., accentuata da terremoti, eruzioni vulcaniche e dall’opera devastatrice della guerra greco-gotica. La basilica, datata al IV secolo, è stata, insieme al vicino Specus Martyrum, il fulcro della cristianità dell’antica Abellinum, come dimostrano i livelli di sepolture sottostanti al piano di calpestio interno della chiesa.
Abitato contemporaneo
L’abitato di Abellinum decadde, quasi fino a scomparire del tutto, in seguiyo alla peste del 565 d.C. La conquista longobarda del 571 comportò la nascita di nuovi nuclei urbani tra VIII e IX secolo: l’attuale Avellino, sulla collina La Terra, e l’odierna Atripalda, sulla riva destra del Sabato, intorno al castello del Monte de Truppoaldo. Gli scavi della basilica paleocristiana hanno evidenziato il suo abbandono del corso del VI secolo, per ragioni ancora da accertare, e l’edificazione, riutilizzando in parte le strutture preesistenti, di un secondo edificio di culto, dall’orientamento opposto, databile all’altomedioevo, probabilmente caduto in disuso nel corso del X secolo e sostituito della chiesa di Sant’Ippolisto. La chiesa sorgeva nella località ad Arci nei pressi proprio del Castello, non lontana dalle chiese di San Giovanni e di Sant’Ippolisto.
Funzione
Funzione dell'edificio
Santuario
Galleria di immagini
Informazioni generali
Descrizione | Le fonti ci informano dell’esistenza e utilizzo della chiesa dal 1086 al 1184. Sebbene si possa presumere una fondazione dell’edificio precedente alla fine dell’XI secolo, non ci sono informazioni che ci permettono di avanzare un’ipotesi sull’epoca della sua scomparsa. |
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Articolazione in sequenze
Interpretazione
Datazione e giustificazione critica
Precedente all'XI secolo (Fonti d'archivio).
Interpretazione
Probabilmente legata ai Conti di Avellino, che, alla fine del XII secolo, donarono metà del mulino, in località Archi, vicino alla chiesa in esame, alla Badia di Cava.
Confronti
ATRIPALDA, Basilica paleocristiana di Capo la Terra; ATRIPALDA, Chiesa di San Giovanni; ATRIPALDA, Chiesa di Sant’Ippolisto Martire.
Informazioni sulla pubblicazione
Data | gennaio 22, 2015 |
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Autore scheda informatica | Federico Marazzi Scheda Personale |
Autore scheda cartacea | Consuelo Capolupo |
Stato di avanzamento della scheda | 4. Scheda non Verificata |
Affidabilità della scheda | {{#paper_quality:0. Media}} |